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Manovra, commissione Bilancio al lavoro sulle modifiche

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sessione di bilancio

Manovra, commissione Bilancio al lavoro sulle modifiche

Riprende oggi alla Camera l'esame in commissione Bilancio di circa un migliaio di emendamenti “segnalati” da maggioranza e opposizione alla manovra 2017, sospeso ieri. La giornata di lavoro domenicale ha portato al via libera a 23 articoli con pochissime modifiche e l'accantonamento di molti emendamenti, a partire da quelli su Airbnb (prevede la stretta sugli affitti di breve durata con una flat tax al 21%) e web tax, su cui peraltro il premier si è espresso negativamente. Scade invece domani nel tardo pomeriggio il termine per gli emendamenti al decreto legge fiscale collegato alla manovra già approvato dalla Camera in prima lettura con voto di fiducia e ora incardinato a palazzo Madama nelle commissioni Bilancio e Finanze.

Decreto fiscale, rush finale a Palazzo Madama

Tempi stretti, approdo in Aula entro domenica
Questa mattina a Montecitorio i lavori della Bilancio sono ripresi dai capitoli enti locali, lavoro e previdenza. L'obiettivo è di portare il ddl Bilancio in Aula entro venerdì e chiudere la prima lettura già entro il prossimo weekend: da lunedì 28 novembre scatta infatti la pausa dei lavori parlamentari in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre.

Il pacchetto di modifiche chieste dal Governo
A metà giornata, rispettando il termine tassativo fissato dal presidente della commissione Francesco Boccia, il Governo ha presentato un primo pacchetto di nove richieste di modifica. Una di queste prevede uno stanziamento di cento milioni di euro per costruire nuove scuole: i fondi verranno messi a disposizione dall'Inail. Le Regioni avranno tempo fino al 20 gennaio 2017 per comunicare la loro adesione al programma garantendo la disponibilità a farsi carico del canone di locazione. Un altro emendamento governativo chiede di utilizzare per il finanziamento degli interventi di risanamento e bonifica ambientale del polo siderurgico di Taranto le somme eventualmente confiscate al Gruppo Ilva nell'ambito dei procedimenti penali per reati ambientali attualmente in corso. Nel filone Ilva anche la richiesta, al fine di evitare una procedura Ue per aiuti di Stato, di incrementa il tasso sul prestito ponte da 300 mln di euro all’azienda siderurgica (statale e obbligazionario, disposto con i due decreti ''salva-Ilva”). In particolare lo spread che si applica sull'Euribor viene portato dal 3 al 4,1 per cento.

Fondo cooperazione da 50 mln affidato a Cdp
Il Governo sollecita anche uno stanziamento ad hoc di 5,5 milioni di euro per il 2017 e 16 milioni per il 2018 per la realizzazione - in attuazione di una direttiva Ue - della piattaforma informatica anti terrorismo sul controllo dei passeggeri in base al codice di prenotazione Pnr. Nell’elenco di emendamenti presentati da Palazzo Chigi trova spazio anche l’istituzione di un fondo di garanzia da 50 milioni i euro per il «potenziamento della cooperazione internazionale» attraverso il rafforzamento del ruolo della Cassa depositi e prestiti nelle operazioni finanziarie.

Cantiere aperto per i ritocchi al capitolo previdenza
Sul fronte previdenziale, il confronto tra Palazzo Chigi e maggioranza riguarda in particolare i possibili ritocchi al pacchetto pensioni, anche se lo spazio di manovra finanziario disponibile (appena 300 milioni di euro da dividere tra Camera e Senato), porta ad escludere novità rilevanti, come quelle sull'Ape sollecitate dalla commissione Lavoro. Difficilmente il cantiere delle modifiche potrebbe portare all'abbassamento di un anno, da 36 a 35, della soglia minima di contributi necessaria per accedere al prestito pensionistico agevolato dedicato ad alcune categorie di lavori particolarmente gravosi. Altrettanto difficile è che si possa intervenire per allargare la platea dell'ottava salvaguardia per gli esodati. Meno remato l'ipotesi di prorogare la sperimentazione di opzione donna: la proposta avanzata dalla Commissione Lavoro prevede lo spostamento dei termini della sperimentazione dal 31 dicembre 2015 al 31 luglio 2016. In questo modo potranno uscire in anticipo anche le donne di 57-58 anni sul quarto trimestre 2015 che erano rimaste escluse. Le risorse, in questo caso, potrebbero essere recuperate da quelle già stanziate ma non utilizzate, senza eccedere, comunque, la dotazione complessiva dei 2,5 miliardi di euro già previsti.

Stop bollo su start up innovative, sì a Iva al 5% sulle gondole
La sessione di lavoro domenicale della quinta commissione ha aggiornato diversi aspetti del ddl Bilancio. Un emendamento Pd approvato dopo la riformulazione dal relatore prevede lo stop alle tasse di bollo e di segreteria per l'atto di costituzione delle start up innovative se queste provvedono contestualmente ad iscriversi alla sezione speciale loro dedicata del Registro delle imprese. Approvato anche una tassazione Iva del 5% sui servizi di «trasporto urbano di persone su mezzi di trasporto abilitati ad eseguire servizi di trasporto marittimo, lacuale, fluviale e lagunare». La tassa, che verrà applicata a partire da gennaio 2017, varrà quindi per gondole e traghetti, finora esenti. Tra le modifiche respinte spicca invece un emendamento della Lega Nord per l'istituzione di una zona economica speciale per le province lombarde confinanti con la Svizzera. Per i deputati leghisti Nicola Molteni, Paolo Grimoldi, Guido Guidesi ancora una volta il Pd «volta le spalle ai bisogni dei cittadini e delle imprese lombarde, bocciando una proposta fortemente voluta dai territori di confine che richiedevano di una zona franca con una tassazione speciale per poter reggere la concorrenza dei confinanti cantoni elvetici».

Commercialisti verso primo sciopero nazionale della categoria
Cresce intanto l’insoddisfazione dei professionisti per le novità della manovra e de decreto Fisco, al punto che le associazioni nazionali Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec ed Unico hanno deciso di portare in piazza la loro delusione, nel corso di una manifestazione nazionale in programma il 14 dicembre prossimo a Roma. Nell’occasione, spiega una nota collettiva diffusa oggi, «verrà proclamato il primo sciopero nazionale della categoria dei commercialisti nel rispetto delle norme contenute nel Codice di autoregolamentazione delle astensioni collettive», per protestare contro «i provvedimenti normativi che penalizzano sotto molteplici aspetti, da quello delle competenze a quello della responsabilità, il ruolo del commercialista» e «disattendono le numerose e continue promesse di semplificazione», contribuendo a complicare ulteriormente il funzionamento del sistema fiscale del Paese».

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