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«Inail nelle startup per produrre tecnologia»

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intervista

«Inail nelle startup per produrre tecnologia»

Massimo De Felice
Massimo De Felice

Se passerà l’emendamento alla legge di Bilancio che gira finanziamenti aggiuntivi alle scuole con 100 milioni di risorse Inail, il contributo dell’Istituto per il settore salirà a 1,1 miliardi. Ma lo sforzo garantito dall’Inail per la crescita va ben oltre. E va anche oltre il taglio al cuneo fiscale già realizzato con la riduzione dei premi assicurativi: 1 miliardo nel 2014 (+14%); 1,1 miliardi nel 2015 (+15%), 1,2 nel 2016 (quasi il 17%). Il passo in più prevede la partecipazione diretta dell’Istituto in startup ad elevato contenuto innovativo. Inail diventerà dall’anno venturo il più significativo soggetto pubblico autorizzato a partecipare direttamente in startup o indirettamente tramite fondi comuni di investimento di tipo chiuso. «Stiamo realizzando progetti di avanguardia: l’impostazione è innovativa, la valenza sociale e politica alta» spiega al Sole 24Ore il presidente Massimo De Felice.

Da dove partirete?
Dal 2013 il nostro Centro protesi di Vigorso di Budrio partecipa a un piano di collaborazione “a rete”, con gruppi di ricerca di eccellenza. Abbiamo progetti con l’Istituto italiano di Tecnologia di Genova (l’IIT, per lo sviluppo di una protesi mano/polso e di un esoscheletro motorizzato per la deambulazione di soggetti paraplegici), con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore S. Anna di Pisa (per la realizzazione di un prototipo di falange, del dito della mano, in grado di restituire sensibilità tattile all’arto amputato), con l’Università Campus Biomedico di Roma (per un sistema di controllo della protesi di arto superiore con interfacce neurali invasive). Nel 2016,sempre con l’IIT, sono stati avviati progetti sullo sviluppo di esoscheletri cooperativi per la movimentazione di carichi negli ambiti dell’industria e delle costruzioni; per la creazione di robot teleguidati per attività operative in luoghi di lavoro ad alto rischio; allo sviluppo di sensori che percepiscano situazioni di pericolo.

Sono tecnologie pronte per il mercato?
Sono pronti i primi prototipi, da brevettare con un regolamento Inail. Resta da fare l’ultimo passo: la produzione in serie. Il progetto della startup è a “elevato contenuto innovativo” non solo perché è nuovo il prodotto, ma soprattutto perché deve essere nuovo il modo di produrre.

In che senso è necessario produrre in modo nuovo?
Per fare buone protesi è necessario coordinare attività diverse: la diagnostica, la chirurgia, la ricerca tecnica, la robotica, la fisiatria, la raccolta e l’analisi dei dati. Si deve essere in grado di favorire la contaminazione di diverse culture; di contaminare la cultura dei medici, degli ingegneri, dei fisici dei materiali, degli statistici; abbiamo bisogno di coinvolgere gli artigiani. Produrre in modo nuovo significa mettere tutto questo in un unico contenitore, nella startup.

Inail anche parteciperà alla Fondazione Human Technopole?
Abbiamo manifestato ufficialmente interesse a partecipare al progetto “Human Technopole”: progetto dove fisica, ingegneria e tecnologia, medicina, statistica e informatica, nanotecnologie, scienze dell’alimentazione potrebbero dare prospettive nuove e nuove dimensioni alle politiche del welfare e la salute. L’Inail – come direbbe Keynes – è “un ente semi-autonomo entro lo Stato”, che ha per fine “unicamente il bene pubblico”: partiremo da qui per dare il nostro contributo originale e innovativo.

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