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Alighiero Boetti, in mostra a Londra 17 opere simbolo

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Alighiero Boetti, in mostra a Londra 17 opere simbolo

Boetti, Tutto, 1988-89
Boetti, Tutto, 1988-89

LONDRA. Le mostre possono essere grandi e complete, oppure piccole e selettive. Qualche mostra riesce a essere piccola per dimensioni ma grande negli obiettivi, selettiva ma completa al tempo stesso. Rientra in questo sparuto gruppo la mostra di Alighiero Boetti che la galleria londinese Tornabuoni Art dedica all'artista italiano.
La mostra raccoglie 17 opere, che però riescono a presentare perfettamente l'iter artistico di Boetti sia perché sono di qualità eccezionale, sia perché sono state accuratamente selezionate per rappresentare le diverse fasi del suo lungo e variegato percorso, dall'Arte Povera all'Arte Concettuale. La mostra rivela il suo interesse per i contrasti e gli opposti, l'ordine e il disordine, i numeri e le lettere, la matematica e il linguaggio.

Ogni momento della vita artistica di Boetti è rappresentato: le sperimentazioni con materiali come il legno, i lavori mimetici degli anni Sessanta, i quadri fatti a biro degli anni Settanta, dal titolo ‘Mettere al mondo il mondo', gli aerei degli anni Ottanta, i lavori postali degli anni Novanta, le coloratissime mappe create in Afghanistan. Per concludere trionfalmente con una delle ultime opere del 1992-94, ‘Tutto', un arazzo di 6 metri per 3, eccezionale per dimensioni oltre che per ricchezza visiva, che come indica il titolo contiene una moltitudine di riferimenti e di oggetti.
L'opera forse più importante, e sicuramente la più straordinaria, è ‘Il muro', un work in progress creato da Boetti nel corso di vent'anni. Un'opera privata e assolutamente unica che rappresenta anni di vita vissuta, di lavoro quotidiano, di ispirazione cangiante e di cambiamenti continui. Creato per il suo appartamento di Trastevere nel 1972, Il muro è un diario visivo, un collage di quadri, foto, ritagli di giornale, appunti e note, opere di altri artisti e disegni della figlia, continuamente arricchito e modificato negli anni, che ha raggiunto la sua forma finale solo alla morte dell'artista nel 1994.

Ricreato nella sua interezza per la prima volta a Londra, Il Muro è composto di 74 opere diverse. Agata Boetti, figlia dell'artista, ha spiegato al Courtauld Institute of Art che Il Muro è l'intera chiave di lettura dell'opera di Boetti e può servire per decifrarla e scoprire il trait d'union tra tutte le sue opere, “la coerenza e l'unità che le collega”. L'artista si portò dietro Il Muro nei traslochi e nei suoi studi diversi, dimostrazione dell'importanza che aveva come espressione della sua arte e al tempo stesso ispirazione per la sua arte.

Tornabuoni Art, che si concentra sull'arte italiana del secondo dopoguerra, ha creduto in Boetti fin dagli anni Ottanta ed è diventata un punto di riferimento per l'artista, in stretta collaborazione con l'Archivio e con la famiglia. «Ci consideriamo valorizzatori dell'arte italiana all'estero, - spiega Ursula Casamonti, direttrice della sede londinese. – Siamo convinti che l'avanguardia italiana possa competere con le grandi realtà di New York, Parigi o Londra».

I riflettori puntati su Boetti non si spengono con la mostra londinese, che chiude a fine gennaio 2017. In febbraio infatti la sede parigina di Tornabuoni Art dedicherà una grande personale all'artista. Poi in giugno alla Biennale di Venezia sarà in scena ‘Minimo Massimo', una personale di Boetti in collaborazione con la Fondazione Cini. La mostra sarà negli spazi della Fondazione sull'isola di San Giorgio.
Alighiero Boetti
Fino al 24 gennaio 2017
Tornabuoni Art, Londra
www.tornabuoniart.com

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