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È morto Vittorio Sermonti, ha fatto riscoprire Dante agli italiani

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aveva 87 anni

È morto Vittorio Sermonti, ha fatto riscoprire Dante agli italiani

Vittorio Sermonti (foto Ansa / Danilo Schiavella/drn)
Vittorio Sermonti (foto Ansa / Danilo Schiavella/drn)

Vittorio Sermonti è morto ieri sera a Roma, all'ospedale Sandro Pertini. Scrittore e grande dantista, ma anche traduttore, regista televisivo e di teatro, attore, giornalista, Sermonti ha insegnato Italiano e Latino al liceo «Tasso» di Roma e tecnica del verso teatrale all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. Nato a Roma nel 1929, sesto di sette fratelli, da padre avvocato di origini pisane e madre palermitana, Sermonti si è occupato dell'energia vocale latente nei testi letterari, indagando in particolare il rapporto fra la scrittura e la voce.

La sua ultima opera, il romanzo autobiografico Se avessero, è stato nella cinquina del Premio Strega. Pochi giorni fa il suo ultimo tweet in cui annunciava
che si sarebbe preso una pausa dai suoi impegni e qualche giorno di riposo.

Nella lunga carriera, Sermonti ha firmato centoventi regie per la radio, lavorando con i più grandi attori del tempo, da Renzo Ricci a Vittorio Gassman, da Carmelo Bene a Paolo Poli, Valeria Moriconi. Ha scritto romanzi (La bambina Europa; Giorni travestiti da giorni; Novella storica su come Pierrot Badini
sparasse le sue ultime cartucce), racconti (Il tempo fra cane e lupo), saggi.

Dal primo matrimonio con Samantha Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, ha avuto tre figli, Maria, Anna, e Pietro, oggi attore affermato. Nel '92 aveva sposato la poetessa Ludovica Ripa di Meana.

A marzo 2016 ha ricevuto il Premio Nazionale per la traduzione a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo “per aver tradotto con particolare acume interpretativo ed una scrittura agile ed elegante la letteratura classica e aver affrontato le letture dantesche riconsegnando alla contemporaneità la più profonda essenza dell'opera del Poeta”. (Silvia Sperandio)

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