Italia

Renzi: «Un miliardo dalla famiglia Riva per risanare Taranto e…

  • Abbonati
  • Accedi
IL PREMIER

Renzi: «Un miliardo dalla famiglia Riva per risanare Taranto e l’Ilva»

L’annuncio su Taranto e l’Ilva arriva in chiusura di #Matteorisponde. Prima il premier Matteo Renzi ha parlato delle polemiche sull’impegno del governo a Taranto. La norma non è stata ritenuta ammissibile dalla commissione Bilancio della Camera, ha detto Renzi nel corso dell’appuntamento social (un’ora e 22 minuti di diretta, 63.258 commenti) in diretta su Facebook e Twitter. «Il presidente della commissione Bilancio - ha detto Renzi - che è un deputato pugliese del Pd ha ritenuto inammissibile l’emendamento. Avrà avuto i suoi argomenti, ma cosa c’entra il governo in tutto questo?». E ha annunciato che «in queste ore si è conclusa la negoziazione tra la famiglia Riva e Ilva e oltre 1 miliardo arriveranno dalla famiglia Riva come compensazione grazie al lavoro di tutte le autorità. Questi soldi, alla fine quasi 1,3 miliardi, saranno una compensazion e che andrà a risanare Taranto e l'Ilva». Evidenziatore verde e giallo alla mano, appunti su un taccuino, una piccola lavagna e l’immancabile Mac per l’appuntamento di #Matteorisponde.

Serata anti-bufale: 15 legate al referendum, 5 sull’attività di governo
Questa serata, ha annunciato Renzi, «la dedichiamo a chi non odia: ci sono alcune persone che utilizzano in modo virale la propaganda, le bufale e la rete. Si può non essere d'accordo su tutto ma dimostriamo che noi non viviamo di propaganda». Stasera, ha detto Renzi, «parliamo di venti bufale, 15 legate al referendum e 5 sull'attività di governo».

I cittadini voteranno su una scheda i senatori da mandare a Roma
Poi il capitolo elezione dei senatori nella nuova legge costituzionale sulla quale il 4 dicembre si vota. «I cittadini eleggeranno i propri senatori. I cittadini voteranno in modo esplicito su una scheda per scegliere i senatori che vogliono mandare a Roma», ha detto il premier Matteo Renzi nel corso di #Matteorisponde. Perché non è operativa la legge? «Non è operativa perché non è operativa la riforma costituzionale». Il nuovo senatore, ha aggiunto, «sarà meno importante, non avrà lo stipendio, non avrà i fondi del gruppo parlamentare del Senato». Conferma «l’impegno per cambiare l’italicum e anzi chiedo alle altre forze politiche se lo vogliamo fare insieme». E dice : «È una bugia cosmica, una balla galattica chi dice, come Di Maio, che con la riforma più persone avranno l'immunità».

I 20 temi
I 20 temi affrontati nella diretta sono: l'elezione dei senatori; l'articolo 70 che «non è lungo ma supera il ping pong tra Camera e Senato»; la deriva autoritaria; il tema del combinato disposto; i poteri Stato-Regioni; l'immunità; i risparmi; l'accusa del 'si poteva fare diversamente'; il 117 e, dice Renzi, “il complotto secondo Salvini”; la riforma “frettolosa”; l'elezione del presidente della Repubblica; le nuove regole per i referendum; le leggi a data certa; si cede sovranità all'Ue che il leader Pd chiama “la bufala d'ora”. Extra referendum, il premier affronterà il tema dell'incostituzionalità della riforma Madia; l'Air Force Renzi; i posti di lavoro; il pil; le tasse. Renzi annuncia infine una buona notizia su Taranto dopo la polemica sull'emendamento ritirato dalla manovra.

L’ultima delle bufale è sul voto di Agnese
«L'ultima delle bufale viralizzata -ha proseguito il premier - riguarda il voto di mia moglie Agnese. Ce n’è anche una sul fatto che nel mio comune, Rignano, sarebbero state trovate 500mila schede pre-compilate. A Rignano non sanno nemmeno dove metterle 500mila schede».

“È la Costituzione: non è Topolino. È normale che si debba entrare nel dettaglio. L’articolo 70 descrive nel dettaglio quello che deve fare il nuovo Senato”

Il premier Renzi sull’articolo 70 rivisto dalla riforma costituzionale 

L’articolo 70 è complicato? È la Costituzione, non Topolino
L’articolo 70 è complicato? «È la Costituzione: non è Topolino. È normale che si debba entrare nel dettaglio», ha detto Renzi. «L’articolo 70 descrive nel dettaglio quello che deve fare il nuovo Senato». ha aggiunto Renzi.

La deriva autoritaria? Nessuna modifica ai poteri del premier
«Non c’è alcuna modifica dei poteri del presidente del consiglio dei ministri», ha detto Renzi. «Non ci sarà alcun aumento dei poteri del premier, neanche i lacci delle scarpe il premier potrà sciogliere», ha detto Renzi, durante la diretta social. «Ma secondo voi, Angela Merkel, o i francesi o gli inglesi sono dei pericolosi anti democratici perché c’è una sola camera che dà la fiducia? C’è un attaccamento quasi morboso al passato». Sul punto che il presidente della Repubblica non avrebbe più il potere di sciogliere le Camere: «non è così. Il presidente della Repubblica potrà sciogliere la Camera dei deputati, alla quale il governo è legato da vincolo di fiducia», ha spiegato ancora Renzi: «Altro che deriva autoritaria. È una situazione profondamente bloccata».

La riforma semplifica il rapporto Stato-Regioni
«Non è vero che la riforma complica il rapporto tra stato e regioni. Anzi: spiega bene chi fa cosa», ha detto il presidente del consiglio nel corso della diretta Facebook sulle bufale in circolazione sulle riforme

Nessuna perdita di sovranità
«La bufala numero nove è quella che parla della perdita di sovranità a vantaggio dell’Unione Europea. Non esiste, non è vero che cambia qualcosa. Nella riforma c’è scritto 'ordinamento dell'Unione Europea' e non più 'ordinamento comunitario' perché l’Unione Europea non si chiama più Comunità europea».

Le lettere agli italiani all’estero le hanno pagate il comitato del sì e il Pd
«Le lettere agli italiani all’estero le hanno mandate il comitato del sì e il Pd. Non il governo», ha chiarito il premier.

La legge Madia bloccata dalla follia burocratica
La legge Madia con la quale si vuole punire i cosiddetti 'furbetti del cartellino' è stata «bloccata da follia burocratica», ha detto il presidente del consiglio durante la diretta social sul referendum.

Terremoto: ad Amatrice prime casette entro Natale
Il primo argomento sono state le casette di Amatrice. «Voglio dire prima di tutto, una cosa istituzionale che vale per tutti. Per me è fondamentale, prima di entrare nel merito» delle bufale sul referendum, a cui è dedicato 'Matteo risponde', «dire una bella parole su quello che sta avvenendo ad Amatrice: entro Natale arrivano le prime 20 casette». Poi Taranto: lì «c'è una polemica che fa male al cuore e trovo importante dare una buona notizia. C'è chi chiacchiera e chi porta a casa risultati concreti».

Attacca Monti, Grillo e Di Maio
«Ci sono alcune persone, alcuni partiti, che utilizzano - ha sostenuto il capo del Governo - in modo virale la propaganda, in modo discutibile le bufale e la rete. Per me è fondamentale che si possa ragionare, discutere, senza essere d'accordo su tutto, questa è la democrazia. Se ci sono quelli che vivono di propaganda, noi parliamo di contenuti». Grillo? «Ha detto ai propri amici del M5S, ragazzi mi raccomando non votate col cervello. Vi sembra una frase che abbia un senso? E ovvio che bisogna votare col cervello, anche col cuore. Ma perché Grillo, che è intelligente, dice così? Perché se si entra nel merito, alcuni dei nostro amici 5 stelle votano sì». Poi Di Maio: «Oggi il vicepresidente Di Maio è riuscito a dire sull’immunità una serie di falsità clamorose», ha detto Renzi durante la diretta Facebook. L’attacco a Monti sulle tasse. «Mario Monti - ha detto Renzi - è un grande esperto di tasse. Ha detto che noi abbiamo aumentato le tasse e invece io non ricordo un governo che abbia aumentato le tasse piu' di quello di Mario Monti».

© Riproduzione riservata