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Frenano i contratti stabili, pesano le tante ristrutturazioni aziendali in…

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L’ANALISI

Frenano i contratti stabili, pesano le tante ristrutturazioni aziendali in corso

A ottobre ci sono 30mila occupati in meno, quasi interamente dipendenti permanenti (vale a dire persone con contratto a tempo indeterminato). La disoccupazione resta più o meno stabile all'11,6 per cento, mentre prosegue il miglioramento di quella giovanile, che resta elevatissima, ma scende al 36,4 per cento.

Rallenta l’occupazione
Anche le medie mobili trimestrali mostrano un rallentamento dell'occupazione, soprattutto quella permanente, frutto del calo della decontribuzione, che terminerà a dicembre. A essere maggiormente in sofferenza è la fascia d’età centrale, 30-50 anni, che sconta anche i complicati processi di ristrutturazione aziendale ancora in corso.

Calano le donne occupate
Purtroppo la crescita stenta ad arrivare robusta, e il mercato del lavoro si sta adeguando: a ottobre spicca il calo di occupate donne, e il contestuale aumento delle inattive. È probabile che la riattivazione delle donne che c’è stata negli scorsi mesi, non sfociando in un rapporto di impiego durato (ma solo occupazione mordi e fuggi), sia finita per tornare a ripopolare la platea degli scoraggiati.

Procedere con taglio strutturale del costo del lavoro
Il punto è che a dicembre si esaurirà la decontribuzione al 40 per cento; e da gennaio, se la legge di Bilancio sarà approvata, arriveranno solo gli sgravi per studenti in alternanza. E dall'Anpal, i 530 milioni di euro per under29 e disoccupati al Sud. Vedremo che effetto avranno sulle scelte delle aziende. Vista la congiuntura economica difficile, sarebbe forse stato meglio rassicurare le imprese e procedere con il taglio strutturale del costo del lavoro.

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