A due giorni dal voto del referendum costituzionale un 'No' illuminato apparso sul Pirellone, la sede della Regione Lombardia a Milano, fa discutere.
È una scritta luminosa apparsa per un’ora, prima di essere oscurata, fra il 17° e il 21° piano, sui 31 totali. Il Pd ha accusato i gruppi di maggioranza, ovvero Lega, FI e Lista Maroni, di essere responsabili del blitz.
Iniziativa non autorizzata dalla Regione
La Regione ha fatto sapere con una nota che «si tratta di un'iniziativa né promossa né autorizzata dalla Presidenza della Giunta». Sono «in corso verifiche per accertare la responsabilità di chi ha violato la legge sulla par condicio che la presidenza ha sempre rigorosamente rispettato”, si legge nel comunicato diffuso dall’istituzione guidata da Roberto Maroni. Un fatto che ricorda un po’ la scritta 'family day' che aveva sollevato diverse critiche, lo scorso gennaio.
Cattaneo: immediatamente spente le luci
Il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, condanna l'episodio: «Non è mai stata decisa in nessuna sede autorizzata a farlo: le istituzioni sono di tutti e non possono essere utilizzate per la campagna elettorale di una parte. Ho disposto - dice - che venissero immediatamente spente le luci e che venga avviata una indagine interna per verificare le responsabilità. Peraltro sono convinto che iniziative di questo tipo sono solo controproducenti. Da sostenitore del No me ne rammarico doppiamente».
Martina: Lega arrogante
«L'arroganza di Lega e Pdl che usano il Pirellone casa di tutti per la propaganda di parte verrà respinta dai lombardi che voteranno liberi per il sì senza dare retta a queste iniziative disperate totalmente fuori dalle regole», ha commentato il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.
Fi: una pagliacciata
«Quelli che votano 'no' non sono interessati a questo tipo di pagliacciata. È un'iniziativa infatti che rischia di far perdere voti. Si indaghi in tutte le direzioni», ha detto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale lombardo, Claudio Pedrazzini.
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