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Referendum, arrivano le schede degli italiani residenti all’estero

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a bordo di 210 aerei

Referendum, arrivano le schede degli italiani residenti all’estero

Vot o all’estero, l’arrivo dei plichi a Fiumicino
Vot o all’estero, l’arrivo dei plichi a Fiumicino

In arrivo allo scalo di Fiumicino centinaia di sacchi di tela beige e bordeaux con dentro le buste del voto degli italiani all’estero, in occasione del referendum costituzionale. Dopo tante polemiche, i voti degli italiani all'estero sono già stati espressi e potrebbero spostare l'ago della bilancia da una parte o dall'altra. I plichi, provenienti da ogni angolo del mondo, volano verso l’Italia a bordo di 210 aerei, con la scorta dei funzionari del ministero degli Esteri. Porteranno in Italia il voto di chi vive oltre frontiera.

Referendum, il voto dall'estero arriva a bordo di 210 aerei

Gli italiani temporaneamente all’estero sono 31.500
Si tratta di poco meno di 4 milioni di connazionali che vivono stabilmente fuori dall’Italia o sono all’estero solo per un soggiorno di pochi mesi (per studio, lavoro o cure mediche). Gli elettori esteri sono, nel dettaglio, 3.995.042 (circa 2,07 milioni gli uomini e 1,91 milioni le donne). Gli italiani temporaneamente all’estero sono poco meno di 31.500. In tutto il voto degli italiani all’estero rappresenta circa l’8% del corpo elettorale.

L'arrivo dei sacchi con il voto espresso all’estero

La prima a chiudere è stata Wellington, l’ultima Vancouver
Il voto all’estero si è concluso ieri. Alle 16 ore locali è scaduto infatti il termine per far pervenire ai consolati la busta contenente la scheda. La prima a chiudere - in base al fuso orario - è stata Wellington in Nuova Zelanda dove il time out è scattato alle 5 di venerdì mattina, ora italiana. L'ultima è stata, invece, la canadese Vancouver dove la possibilità di recapitare il voto è durata fino a quando in Italia era l'una della notte.

I primi sacchi sono arrivati da Dublino
Il primo aereo con 11 sacchi è atterrato da Dublino, il secondo con a bordo 80 pacchi è giunto da Londra. Sono stati scaricati sotto l’occhio vigile di Polizia e Guardia di finanza, caricati su camioncini ad hoc e trasferiti al Terminal 5, quello riservato ai voli considerati sensibili (riservato ai voli fra Italia, America e Israele).

Il materiale elettorale viene portato al Terminal 5 dello scalo di Fiumicino

Al Terminal 5 la consegna ai funzionari della Corte d’appello
È al Terminal 5 che avviene il passaggio di consegne ai funzionari della Corte d'Appello, l'ufficio a cui fa capo la cosiddetta Circoscrizione Estero, suddivisa in 4 aree (Europa, Nord e Centro America, Sud America, Africa-Asia-Oceania-Australia). Poi i plichi vengono traferiti nel bunker di Castelnuovo di Porto, un grande capannone del Centro polifunzionale della Protezione Civile alle porte di
Roma, dove sono stati allestiti i circa 1500 seggi esteri (uno ogni 2-3 mila schede) dove svolgerà lo scrutinio.

L'arrivo a Fiumicino dei sacchi con i plichi elettorali

Solo domenica i dati sull’affluenza all’estero
La Farnesina ha reso noto che non saranno anticipati numeri sull’affluenza del voto estero. I dati saranno diffusi insieme a quelli dell'affluenza complessiva nazionale (alle 12, alle 19 alle 23).

I sacchi con i plichi dall’esterp

Alle 23 di domenica inizierà lo spoglio
La procedura prevede che dalle 15 di domenica 4 i plichi elettorali (che contengono le buste esterne e poi quelle interne con la scheda elettorale) siano aperti e tutte le schede inserite in apposite urne, come accade nei seggi di tutta Italia. Solo alle 23, in concomitanza con la chiusura ufficiale delle votazioni, inizierà lo spoglio, con procedure identiche a quelle che si svolgono nel resto del paese. Tutto dovrà concludersi entro le 14 di lunedì 5 dicembre.

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