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Il dopo referendum minuto per minuto

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Il dopo referendum minuto per minuto

(LaPresse)
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Vittoria netta del No al referendum sulla riforma costituzionale. In base ai dati definitivi diffusi nella notte dal Viminale i voti contrari alla riforma Boschi-Renzi, tra le sezioni Italia e Estero, sono stati 19.419.507 con il 59,11% delle preferenze. I favorevoli, invece, il 40,89% con 13.432.208 voti. Il premier Matteo Renzi, di fronte alla sconfitta, ha annunciato così le dimissioni in conferenza stampa: «L’esperienza del mio governo finisce qui. La poltrona che salta è la mia». Oggi le dimissioni al Quirinale.

    Berlusconi: Pd dia vita a nuovo governo, al voto in tempi brevi

    «Spetta al Partito Democratico dare vita ad un nuovo governo con il compito di mettere in sicurezza i conti pubblici con l'approvazione della legge di bilancio e soprattutto di consentire al Parlamento l'approvazione di una nuova legge elettorale basata su criteri che garantiscano la effettiva corrispondenza tra la maggioranza parlamentare e la maggioranza espressa dagli elettori». Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ha aggiunto: «Abbiamo fiducia nel ruolo di garante del Capo dello Stato che vigilerà certamente su questa fase delicata con equilibrio e imparzialità. Siamo certi che il Presidente della Repubblica saprà individuare la soluzione più corretta per assicurare agli italiani in tempi brevi la possibilità di votare e di scegliere finalmente, dopo tre governi non eletti, il governo a cui intendono affidare la guida del Paese».

    D’Alema: non credo in dimissioni Renzi da guida partito

    Massimo D'Alema non crede nelle dimissioni di Matteo Renzi dalla guida del Partito democratico. Lo ha spiegato nel corso del programma Carta Bianca, su Rai 3. Il segretario deve «unire il suo partito, cercare di capire le ragioni della sconfitta e preoccuparsi del Paese, se conferma le sue dimissioni certamente dovrebbe sostenere un altro governo», ha sottolineato D'Alema. «La sconfitta di Renzi ha assunto proporzioni catastrofiche, per un errore ha interpretato il referendum come un voto politico tra il fronte del sì e del no», ha aggiunto l'ex premier, che si è detto contrario all’ipotesi elezioni anticipate.

    Fitch: più incertezza ma no impatto rating Italia

    Il 'no' al referendum italiano «non innescherà, di per sé, un'immediata azione sul rating sovrano dell’Italia» ma «aumenta l'incertezza politica». Lo scrive in una nota l’agenzia di rating Fitch, che a ottobre ha tagliato le prospettive sul rating italiano (BBB+) a negative da stabili citando proprio i rischi politici, assieme alle difficoltà del sistema bancario, alla crescita debole e all'alto debito pubblico. La prossima revisione del rating italiano da Fitch è in arrivo «entro fine aprile 2017»

    Bersani: visto giusto, ora stabilità e correzione politiche

    «Ci impegniamo per la stabilità e per una netta e visibile correzione delle politiche». Lo scrive Pier Luigi Bersani su Facebook rivendicando di aver visto giusto nel No al referendum. «Avevamo visto per tempo - spiega - che nel paese si muoveva un’onda di disaffezione e di distacco. Non abbiamo accettato di consegnare tutto questo alla destra».

    Blog Grillo: Italicum anche al Senato, corretto

    «Ora ci troviamo con due leggi elettorali tra Camera e Senato molto diverse. Alla Camera è l'Italicum. La nostra soluzione è applicare la stessa legge al Senato su base regionale». Così il blog di Beppe Grillo interviene di nuovo sull'indicazione della legge elettorale con cui il M5s vorrebbe andare al voto. «È sufficiente aggiungere alcune righe di testo alla legge attuale per farlo e portarla in
    Parlamento per l’approvazione. Stiamo lavorando alla bozza che
    presenteremo in questi giorni»

    Alfano da Renzi a Palazzo Chigi

    Il ministro degli Interni Angelino Alfano, leader di Ncd, è a colloquio dal premier Matteo Renzi a palazzo Chigi in vista del Consiglio dei Ministri di questa sera in cui Renzi dovrebbe formalizzare la decisione di dimettersi

    Referendum, Lotti: ripartiamo dal 40% di ieri

    «Tutto è iniziato col 40% nel 2012. Abbiamo vinto col 40% nel 2014. Ripartiamo dal 40% di ieri!». Lo scrive su Twitter il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti.

    Osservatore romano: diffidenza divide e blocca riforme

    Il risultato del «referendum e della la campagna che l’ha preceduto» è la
    conferma «delle peculiarità di un paese ora diviso, nel quale a unire è semmai una comune diffidenza reciproca che si traduce in una stasi poco feconda sia sotto l’aspetto dell’azione di governo sia sotto quello del processo di riforma dello Stato». Lo segnala l’Osservatore romano che apre la prima pagina con un
    articolo sulla presentazione delle dimissioni di Renzi.

    Referendum, Boccia: Confindustria orgogliosa sua posizione

    La vittoria del No è un sconfitta di Confindustria? «Significa che l’elettorato si è espresso. Confindustria è orgogliosa della sua posizione e ha sottolineato
    una importante identità». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, partecipando all'insediamento a Benevento del nuovo presidente locale, Filippo Liverini. «Confindustria non segue sondaggi né esiti elettorali e conferma la sua idea», ha proseguito Boccia, dicendo che la riforma «era la precondizione per modernizzare il Paese»

    Salvini accelera: primarie centrodestra a gennaio

    Matteo Salvini accelera e, all'indomani della vittoria del 'no' al referendum costituzionale, chiede che si tengano le primarie del centrodestra «il prima possibile», in vista di eventuali politiche a primavera. «Anche a gennaio, perché no?», risponde in conferenza stampa, nella sede del partito a Milano. Il segretario della Lega Nord ha lanciato da tempo la sua personale Opa su quel che rimane dell'alleanza protagonista della Seconda Repubblica (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, e i Conservatori riformisti di Raffaele Fitto).

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