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Sull’economia emergenza risparmio

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L'Analisi|l’analisi / 2

Sull’economia emergenza risparmio

Nel capitolo cruciale dell’economia le prime parole pronunciate alla Camera da Paolo Gentiloni nelle vesti di neopresidente del Consiglio sono state obbligate ma chiare. Obbligate perché a dettarle è prima di tutto l'agenda di queste settimane; chiare perché la coincidenza della crisi di governo con le tappe finali della crisi di Monte dei Paschi ha impedito nei giorni scorsi prese di posizioni ufficiali da rivolgere ai risparmiatori in cerca di certezze.

Da questo punto di vista, allora, la frase più importante di Gentiloni è quella sul governo «pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti di credito e il risparmio dei cittadini»: una posizione già emersa in questi giorni da varie fonti, ma che ora acquista ovviamente una forza maggiore se rilanciata nelle aule parlamentari da un presidente del consiglio nel discorso sulla fiducia.
Più in generale, si diceva, anche sull'economia il discorso di Gentiloni è sulla linea della continuità piena con il governo Renzi, come imposto dall'esigenza di dare gambe attuative agli ingredienti principali della manovra 2017, a partire dal rilancio degli investimenti privati e pubblici e dalle nuove regole sugli anticipi pensionistici.

Discontinuità, disagio classe media e green economy le parole chiave

In una prospettiva più lunga, poi, il presidente incaricato ha sottolineato l’esigenza di fare di più per rispondere alla parte debole del ceto medio, per evitare di far crescere ulteriormente le quotazioni della protesta e degli slanci protezionisti e anti-europei che già pesano parecchio nel quadro politico non solo italiano. È questo uno dei pochi passaggi in cui l’analisi di Gentiloni sembra allontanarsi dal racconto renziano: ma le sue declinazioni pratiche dipenderanno prima di tutto dell'orizzonte anche temporale che il governo riuscirà a darsi.

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