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Nomine Raggi, perquisizioni in Campidoglio. La sindaca: «Nulla…

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inchiesta procura di roma

Nomine Raggi, perquisizioni in Campidoglio. La sindaca: «Nulla da nascondere»

(LaPresse)
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Perquisizioni al Comune di Roma per accertamenti sulle nomine dirigenziali dalla sindaca Virginia Raggi. Uomini delle Fiamme Gialle appartenenti alla sezione della Polizia giudiziaria specializzata nei reati contro la Pa si sono presentati ieri sera a Palazzo Senatorio in Campidoglio per acquisire una serie di atti e documenti relativi alle nomine di dirigenti dell'amministrazione comunale. Il blitz degli investigatori è legato all'inchiesta della Procura di Roma che procede contro ignoti per verificare la regolarità delle nomine dei dirigenti Raffaele Marra, ora al dipartimento del Personale, Carla Raineri, ex capo di Gabinetto dimessasi a fine agosto, e Salvatore Romeo, a capo della segreteria politica della sindaca.

Raggi: «Nulla da nascondere»
Al termine della perquisizione, i finanzieri hanno portato via una serie di scatoloni contenenti fascicoli e documenti su pareri e compensi. Con un tweet (subito ritwittato dal leader del M5S Beppe Grillo), la prima cittadina di Roma ha commentato: «Perquisizioni? Nulla da nascondere. Messo a disposizione i documenti richiesti in assoluta serenità». «C’è un'indagine in corso e quindi non posso fornire dei dettagli. Quello che posso dirvi è che la Procura ha richiesto dei documenti e che noi li abbiamo tutti messi a disposizione», ha aggiunto poi la sindaca parlando con i cronisti nel corso di una conferenza stampa sulla situazione delle società partecipate di Roma Capitale. «Questa richiesta della Procura - ha concluso Raggi - è un atto dovuto che credo abbia origine dall'esposto presentato dalla dottoressa Raineri».

Gli esposti all’origine dell’inchiesta
Il fascicolo sulle controverse nomine della sindaca Raggi - al momento senza ipotesi di reato e senza indagati - è nato sulla scia di due diversi esposti alla Procura di Roma depositati ai primi di settembre: il primo presentato dall'ex capo di gabinetto del Comune, la magistrata Raineri, dopo le dimissioni suguite ai rilievi dell'Anac sulla sua nomina, ipotizzava una serie di pesanti irregolarità sugli incarichi apicali dell’amministrazione capitolina attribuite alla sindaca e al suo “cerchio magico”. Il secondo, nel quale si ipotizzava il reato di abuso d'ufficio, porta la firma di Fratelli d’Italia, e chiedeva ai magistrati di valutare anche la trasparenza e la correttezza dei compensi assegnati al capo di gabinetto e al capo della segreteria del sindaco.

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