Il procuratore aggiunto Piero Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio hanno chiesto il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter a Milano. La posizione dell'ex premier era stata stralciata il 3 ottobre scorso da quella degli altri imputati per motivi di salute in seguito al suo ricovero a New York per controlli cardiaci (dopo l'intervento al cuore al quale è stato sottoposto il 14 giugno al San Raffaele di Milano). La decisione era stata presa dal gup Laura Marchiondelli, che aveva accolto la richiesta di legittimo impedimento presentata da leader di Forza Italia.
Ruby ter: pm chiedono processo per Berlusconi
Il processo per Berlusconi si è dunque fermato, ma non quello dei suoi 23 coimputati, poi tutti rinviati a giudizio. Così facendo il giudice Marchiondelli si è di fatto resa incompatibile a pronunciarsi sull'ex premier: la giurisprudenza prevede infatti che un giudice non possa esprimersi su un imputato dopo essersi già pronunciata nei confronti di altre persone per gli stessi fatti. Ecco perché l'udienza preliminare a carico dell'ex premier si è di fatto azzerata ed il procedimento è ripartito oggi davanti a un giudice diverso, il gup Carlo Ottone de Marchi. E nell'udienza di oggi i magistrati milanesi hanno ribadito la loro richiesta di mandare a processo Berlusconi. La decisione del gup Ottone de Marchi sulla richiesta di mandare a processo Berlusconi arriverà in una delle prossime udienze ancora da fissare.
L'accusa di corruzione in atti giudizi
Al centro della vicenda, le presunte false testimonianze rese dalle cosiddette “olgettine” e da altri personaggi che avevano partecipato ai festini sexy di Arcore. Secondo l'accusa, Berlusconi avrebbe corrotto i suoi ospiti con 10 milioni di euro complessivi per spingerli a rende dichiarazioni reticenti o non veritiere nel processo in cui era imputato per concussione e prostituzione minorile che si è concluso con la sua assoluzione definitiva.
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