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Decreto banche: un segnale nella giusta direzione da blindare

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L'Editoriale|il commento

Decreto banche: un segnale nella giusta direzione da blindare

Il governo ieri ha battuto un colpo. Un segnale nella giusta direzione. Non è ancora l’approvazione del decreto legge sulle banche, che arriverà a stretto giro, fra domani e venerdì, ma l’approvazione del Consiglio dei ministri alla nota di variazione di bilancio che consente un indebitamento fino a 20 miliardi per far fronte alle criticità bancarie è il segno che quell’intervento si farà comunque, come aveva chiesto Il Sole 24 Ore domenica scorsa.

Finalmente, dopo mesi di traccheggiamento e di rinvio della decisione politica, dopo mesi di trattativa con Bruxelles, appare chiaro che quell’intervento è necessario e ha un posto importante nelle priorità della stabilità finanziaria e della politica economica. Una conferma, questa, che i mercati chiedono al Governo ormai da molto tempo.

L’esito dell’operazione di mercato per l’aumento di capitale di Mps, a questo punto, servirà per capire se il caso senese sarà il primo a cui si applicherà una cassetta degli attrezzi che sarà varata comunque per decreto per dare risposta alle varie criticità del sistema bancario italiano.

È evidente che l’accelerazione, anche oggi, dopo una giornata difficile per il titolo Mps in Borsa, arriva per approntare soluzioni al caso senese, da usare poi al momento utile.

Ma al tempo stesso, si va oltre Siena, per allargare gli strumenti che si stanno approntando - il fondo per le ricapitalizzazioni precauzionali, il recepimento dell'articolo 32 della Brrd per sostituire il bail in con il burden sharing sulla base dell’intesa già raggiunta a luglio, il rilancio delle garanzie sulle cartolarizzazioni di Npl, gli aggiustamenti sul fondo di risoluzione e sui benefici fiscali legati alle Dta, le soluzioni per le popolari dopo l'intervento del Consiglio di Stato - ad altre situazioni difficili. Se l'obiettivo è accelerare lo smaltimento degli Npl, che continuano a fare la differenza rispetto all'Europa, rafforzare il capitale delle banche italiane più esposte, anche in vista di ulteriori richieste dalla vigilanza europea e da Basilea, liberare le banche sane dall'intervento mutuale in favore degli istituti in difficoltà, ben venga. Si userà quando necessario. Ma potrà contribuire a un equilibrio maggiore del sistema che aiuti a indirizzare più risorse verso l'economia reale, per rafforzare la ripresa e la crescita.

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