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Inps: venduti 121,5 mln di voucher (+32%).…

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gaffe del ministro sui cervelli in fuga

Inps: venduti 121,5 mln di voucher (+32%). Poletti: pronti a rideterminarne l’uso

Nei primi dieci mesi 2016 sono stati stipulati più di 1,3 milioni (1.370.320) contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 1.308.680
con un saldo positivo di 61.640 unità. Il dato, - si rileva dall'Osservatorio dell’Inps - è peggiore dell'89% rispetto al saldo positivo di 588.039 contratti stabili dei primi dieci mesi 2015, risentendo della riduzione degli incentivi per le assunzioni stabili, e anche di gennaio-ottobre 2014 (+101.255 stabili).

Venduti 121,5 milioni di voucher (+32%)
Nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2016 sono stati venduti 121,5 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto ai primi dieci mesi del 2015, pari al 32,3%. Lo comunica l'Inps, nello stesso resoconto diffuso oggi, sottolineando che nei primi dieci mesi del 2015 la crescita dell'utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 67,6%.

Poletti: pronti a rideterminare l’uso dei buoni
Intanto il governo è pronto a «rideterminare dal punto di vista normativo il confine dell'uso dei voucher». Così il ministro Giuliano Poletti, parlando a
Fano. «Abbiamo introdotto la tracciabilità, e dal prossimo mese vedremo l'effetto. Se è quello di una riduzione della dinamica di aumento e di una messa sotto controllo di questo strumento, bene. Se invece i dati ci diranno che anche questo strumento non è sufficiente a riposizionare correttamente i voucher la cosa che faremo è rimetterci le mani».

Lavoro: +76.328 saldo contratti stabili,-83% su 2015

Poletti: 100mila giovani in fuga? Bene così. Poi si scusa
Il ministro Poletti è anche stato protagonista oggi di una gaffe. La fuga di 100mila giovani all'estero? In alcuni casi è un bene «non averli più tra i
piedi» ha detto Poletti, che poi si è scusato per essersi «espresso male». Ma l’uscita del ministro era stata esplicita. «Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi» aveva dichiarato il ministro, suscitando le vibrante protesta dell’opposizione. A stratto giro la retromarcia: «Evidentemente mi sono espresso male e me ne scuso. Penso, semplicemente, che non è giusto affermare che a lasciare il nostro Paese siano i migliori e che, di conseguenza, tutti gli altri che rimangono hanno meno competenze e qualità degli altri».

In rialzo del 27,4 i licenziamenti disciplinari
Torando ai dati dell’Osservatorio dell’Inps, licenziamenti complessivi nei primi dieci mesi del 2016 sono stati 506.938 in crescita del 3,4% rispetto ai 490.039 dello stesso periodo del 2015 mentre registrano un boom i licenziamenti disciplinari passati da 47.728 a 60.817 (+27,4%). Lo si legge nell'Osservatorio sul precariato dell'Inps ma non è evidente ancora il collegamento con l'introduzione del contratto a tutele crescenti. Le dimissioni nello stesso periodo sono passate da 762.517 a 658.666 (-13,6%) probabilmente anche a causa delle dimissioni on line.

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