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Sala, altri chiarimenti in Procura

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Sala, altri chiarimenti in Procura

  • –Sara Monaci

MILANO

Oggi l’avvocato del sindaco di Milano Giuseppe Sala sarà di nuovo in Procura generale per parlare con il procuratore generale Felice Isnardi, che ha indagato il primo cittadino per falso ideologico e materiale relativamente all’appalto per la piastra dei servizi di Expo, aggiudicata nel 2012 alla società Mantovani, quando era amministratore delegato della società dell’evento universale (di cui poi sarebbe diventato commissario unico nel 2013). Il sindaco è ancora autosospeso da martedì sera.

Si cercherà quindi di valutare con gli inquirenti se l’impasse può essere superata, se il reato contestato può essere spiegato e archiviato o se ci sono altre possibili accuse all’orizzonte. Inoltre bisognerà capire, per scrupolo estremo, se la legge Severino potrebbe avere un impatto sulla sua attività amministrativa (ipotesi remota).

Già ieri il legale Salvatore Scuto si è recato a Palazzo di giustizia a Milano e ha giudicato il colloquio con gli inquirenti «proficuo». Poi a casa di Sala ha partecipato ad un incontro con il capo di gabinetto Franco Vanni e l’ex vicesindaco Ada De Cesaris.

Se tutto procederà per il meglio, Sala potrebbe riferire al consiglio comunale già domani il perché della sua scelta di autosospendersi a seguito della notizia di essere indagato. A Palazzo Marino dovrebbe spiegare la sua posizione, relazionando i fatti che lo vedono parte di un’inchiesta (ovvero una retrodatazione di due verbali per la sostituzione di due membri della commissione aggiudicatrice, dal 30 al 17 maggio 2012) avviata nel 2014. Inchiesta che la Procura della Repubblica aveva poi deciso di archiviare non ravvisando il dolo ma che invece la Procura generale ha riaperto.

Il rientro di Sala a Palazzo Marino dovrebbe avvenire comunque prima di Natale. Questo si augura anche la sua giunta e la maggioranza di centrosinistra che lo sostiene. L’attesa sarebbe questione di poche ore o pochissimi giorni.

L’attività comunale

L’attività amministrativa intanto prosegue soprattutto con la guida della vicesindaca Anna Scavuzzo. Ma per prendere le decisioni più importanti, tra cui la delibera per il bilancio previsionale 2017, c’è bisogno che il sindaco ci sia. Il documento andrà redatto, secondo la tabella che l’amministrazione si era prefissata, tra il 29 e il 30 dicembre.

Questa settimana è previsto il voto per la riqualificazione urbanistica di Cascina Merlata, l’area da 500mila metri quadrati a ridosso dell’area dell’Expo, dove si lavora per l’housing sociale e per un possibile nuovo campus universitario. Il voto della delibera è stato rimandato da ieri a giovedì (o al massimo si voterà il 24).

Rimandata anche la delibera che servirà a dire che il Comune di Milano è d’accordo con la cessione del Comune di Brescia di un 4% svincolato dal patto di sindacato che lega le due amministrazioni. Per questi atti la presenza del sindaco è importante.

Le reazioni politiche

L’invito a Sala è di rientrare rapidamente, e non solo da parte della maggioranza, ma anche da parte dell’opposizione. Ovviamente la richiesta del centrodestra arriva sulla scia di una critica politica. «La scelta del sindaco sta generando la paralisi amministrativa - ha commentato il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi- È saltato il cda della Scala, il sindaco non si è presentato al confronto della tre giorni sugli scali ferroviari, la seduta del Consiglio comunale è saltata, e non è nemmeno chiaro quali deleghe siano state assunte dalla vicesindaco».

Per Stefano Parisi, suo avversario alle amministrative di Milano e leader di “Energie per l’Italia” «c’è bisogno che Sala al più presto chiarisca tutto alla magistratura ma soprattutto ai cittadini. Trovo questo comportamento profondamente sbagliato». Poi chiude sull’inchiesta: «Sono convinto della sua innocenza perché finché non ci sono condanne definitive per il nostro sistema siamo innocenti. A meno che lui non pensi di avere problemi più gravi, allora faccia le sue valutazioni». Parisi ribadisce la sua affermazione secondo la quale il gesto di Sala sarebbe un ricatto ai pm: «È una forzatura nei confronti della magistratura inquirente».

A non voler commentare è l’ex sindaco Giuliano Pisapia: «È inopportuno che dia consigli».

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