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Sala: «Torno a fare il sindaco di Milano, certo della mia innocenza»

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Dopo cinque giorni di autosospensione, in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta per la Piastra di Expo 2015, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rientra al suo posto. Lo annuncia su Facebook ai cittadini e poi domani formalmente in consiglio comunale. Sala ha scritto su Facebook che non ha voluto dare una risposta «normale e scontata» a quella notizia (e polemicamente che non è normale che il sindaco di Milano apprenda di un’indagine dalla stampa).

Scrive: «Ho scelto una via diversa, irrituale. Ho deciso di autosospendermi poiché su un punto non si può transigere: un professionista, un uomo d’azienda e, tanto più, un amministratore pubblico hanno nell’integrità morale l’elemento insostituibile della propria credibilità. Ne va della dignità personale e della concreta possibilità di agire nell’esclusivo interesse dei cittadini. Torno a fare il sindaco, certo della mia innocenza». «Vorrei inoltre ringraziare i circa 400 sindaci che hanno firmato l’appello di questi giorni: si tratta non solo di una dimostrazione di stima e di vicinanza nei miei confronti, ma anche di una lucida esposizione delle condizioni necessarie perché un amministratore possa svolgere bene il suo compito a favore dei cittadini», ha proseguito Sala.

Quanto alle indagini, il sindaco spiega di aver parlato tramite il suo legale con la Procura generale, che lo accusa di falso ideologico e materiale per l’appalto del 2012 per la piastra di servizi di Expo, quando era amministratore delegato.
Ringrazia di aver fatto verifiche che «hanno chiarito sufficientemente il merito dell'indagine e l'inesistenza di altri capi di imputazione». E per questo torna a fare il sindaco. Domani l’incontro con i consiglieri.

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