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Presentata in Senato mozione di sfiducia contro Poletti

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INSIEME Si, M5S e Lega

Presentata in Senato mozione di sfiducia contro Poletti

Dopo le polemiche è stata depositata questa mattina al Senato una mozione di sfiducia nel confronti del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, firmata dai senatori di Sinistra italiana, del M5S, della Lega e di alcuni iscritti al Gruppo Misto. Il ministro per i proponenti «ha nelle ultime settimane dato riprova di un comportamento totalmente inadeguato al suo ruolo, esprimendosi in più di un'occasione con un linguaggio discutibile e opinioni del tutto inaccettabili». In particolare, si legge in una nota di Sinistra Italiana, la mozione di sfiducia ricorda la dichiarazione «inaccettabile e che compromette la libertà di voto dei cittadini» del ministro Poletti sulla possibilità di evitare il referendum sul Jobs Act grazie allo scioglimento delle Camere e alla convocazione delle elezioni politiche, e le «affermazioni gravissime» dello stesso sui giovani italiani costretti a cercare lavoro all'estero.

La difesa di Poletti in un video
Ieri il ministro è tornato a a scusarsi con un video. «Non ho mai pensato che sia un bene per l'Italia il fatto che ci siano giovani che se ne vanno, volevo solo sottolineare che qui ci sono dei giovani bravi, che ci sono giovani competenti, impegnati e che a questi giovani bisogna dare questo riconoscimento». E ancora: «I giovani che vanno all'estero sono una risorsa importante. A tutti (quelli che restano e quelli che vanno all'estero ndr) noi dobbiamo dare l'opportunità di realizzare il loro futuro nel nostro Paese oppure laddove li portano i loro percorsi professionali e personali. Questo è il mio pensiero e mi spiace di non averlo presentato nella maniera giusta».

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Grillo: il figlio di Poletti non deve emigrare
«Il figlio di Poletti non deve emigrare», scrive intanto polemicamente su Facebook Beppe Grillo. Il fondatore e garante del M5s rimanda al suo blog dove pubblica un articolo in cui si legge, tra l'altro, che «Manuel Poletti, figlio del ministro del Lavoro Giuliano, dirige un giornale che ha ricevuto solo nel 2015 circa 191mila euro di fondi pubblici. Si tratta “Sette Sere Qui”, un settimanale nato nel 1996 che copre i territori di Faenza, Lugo, Ravenna e Cervia, edito dalla Cooperativa giornalisti “Media Romagna” di Imola. Cooperativa a sua volta presieduta da Manuel Poletti».

Speranza: via i voucher o sfiducia
E non è nemmeno tutto. «Via i voucher o sfiducia» si intitola la lettera aperta inviata da Roberto Speranza, deputato della minoranza del Partito democratico, al ministro del Lavoro. «Se vuoi dimostrare» che la frase sui giovani italiani che vivono all'estero «è stato solo un incidente hai una strada maestra per farlo, nella discussione che si terrà sulla tua mozione di sfiducia individuale», spiega. «Credo che un'esternazione errata possa capitare a tutti. E le scuse sono sicuramente un segno positivo di umiltà. Un ministro si può sfiduciare solo per una frase sbagliata? Alcuni pensano di sì. Io non ne sono convinto. Forse è solo propaganda. Ma quello di cui invece sono molto convinto è che il ministro del Lavoro non può continuare a non vedere che nel fiume di questa nuova precarietà stiamo perdendo un’intera generazione. E questo sì che varrebbe la sfiducia», afferma Speranza. Gli ultimi dati sui voucher («una nuova forma inaccettabile di precarietà»), «sono drammatici e contraddicono gli intenti del Jobs act» e ora Governo e Parlamento devono «porvi subito rimedio». «Ti scrivo per chiederti un'iniziativa immediata. In Parlamento c’è già un buon testo base firmato da tutto il gruppo Pd in commissione lavoro e di cui è relatrice l'onorevole Patrizia Maestri. Non si può aspettare un solo giorno in più».

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