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Scandalo Maugeri, le tappe dal 2012. Così Formigoni è stato…

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condanne in primo grado

Scandalo Maugeri, le tappe dal 2012. Così Formigoni è stato travolto

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

I giudici di Milano condannano in primo grado l' ex governatore lombardo Roberto Formigoni. La pena è di 6 anni di reclusione, mentre i pm ne chiedevano 9. Poi ci sarà inevitabilmente l' appello da parte della difesa. Per le motivazioni si dovrà aspettare. È chiaro che Formigoni è stato ritenuto responsabile di corruzione nel caso Maugeri, la clinica pavese a cui sarebbero stati versati impropriamente 60 milioni di euro negli anni grazie alle cosiddette “funzioni non tariffabili”, ovvero dei riconoscimenti attribuiti a chi fa ricerca o particolari attività da valutare anno per anno.

Le delibere - così la ricostruzione degli inquirenti - sarebbero state favorite grazie all' intermediazione di due faccendieri amici di Formigoni, Simone e Daccò. Da lì, come noto, il racconto di mirabolanti vacanze sugli yacht alle Maldive, regali e favori. La prova regina per la Guardia di finanza che ha svolto le indagini sarebbe il fatto che dal conto corrente del politico in 10 anni sono uscite solo poche migliaia di euro, a riprova che viveva “al soldo” dei corruttori.

La storia
Lo scandalo che travolse Formigoni, attuale senatore Ndc, inizia nel 2012 (oggi non era in aula). È accusato di associazione per delinquere e corruzione nell'inchiesta sui fondi distratti dalla Maugeri. Secondo l'accusa, sarebbe stato corrotto, appunto, non con denaro contante, ma con una serie di benefit per un valore complessivo di otto milioni. Nelle indagini si parla di soggiorni di lusso in località esotiche, crociere su yacht messi a sua disposizione, cene in ristoranti stellati, finanziamenti per i meeting Cl di Rimini. In cambio, l'ex governatore avrebbe agevolato la Fondazione Maugeri e l'ospedale San Raffaele con delibere a loro favorevoli senza ragioni chiare, approvate dalla giunta lombarda tra il '97 e il 2011.

La fine di un’esperienza politica
Da quell'inchiesta è arrivata anche al capolinea la sua esperienza politica in Lombardia. Nel pieno del quarto mandato (già contestato anche da alcuni suoi alleati), e con una giunta già travolta dalle inchieste, Formigoni si è dovuto dimettere. Le pressioni più forti e incisive arrivarono proprio dai suoi alleati della Lega. Non a caso, subito dopo il candidato divenne Roberto Maroni, oggi presidente.

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