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Il comandante dell’Arma Del Sette indagato per fuga di notizie

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inchiesta a napoli

Il comandante dell’Arma Del Sette indagato per fuga di notizie

(Ansa)
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Arriva alla Procura della Repubblica di Roma l’inchiesta per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio nei confronti del comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette. L’ipotesi accusatoria è che il generale avrebbe riferito ai vertici di Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) l’esistenza di un’indagine dell’ufficio requirente di Napoli su appalti truccati. La vicenda è stata rivelata ieri dal Fatto Quotidiano. Sempre ieri era in programma al Consiglio dei ministri una proroga di incarico per Del Sette, in scadenza il 16 gennaio 2017. La proroga è saltata ma non è detto che la decisione sia definitiva.

Le carte giudiziarie sono state notificate al procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, che - conclusa l’analisi delle imputazioni formulate dai pm partenopei Henry John Woodcock, Enrica Parascandolo e Celeste Carrano - stabilirà le eventuali iniziative da prendere. Sotto accertamento è finito l’appalto Fm4, una gara di facility management del valore di 2,7 miliardi bandita nel 2004 e suddivisa in svariati lotti, tre dei quali destinati alla società dell’immobiliarista Alfredo Romeo, il cui nome risulta nel registro degli indagati per corruzione. Stando all’accusa l’imprenditore avrebbe consegnato delle tangenti al dirigente di Consip Marco Gasparri, anche lui indagato.

Il 16 novembre i magistrati sentono Gasparri sui rapporti con Romeo. Martedì scorso i carabinieri del Noe e i finanzieri del nucleo di Polizia tributaria di Napoli vanno negli uffici dell’amministratore delegato di Consip Luigi Marroni. E il coinvolgimento del comandante dell’Arma sarebbe dovuto proprio alle dichiarazioni rese ai pm dall’amministratore delegato, che nelle scorse settimane avrebbe incaricato una società privata di compiere una bonifica degli uffici, così da individuare eventuali microspie. Agli inquirenti Marroni ha spiegato che «è stato il presidente della Consip Luigi Ferrara a dirmi che lo aveva messo in guardia il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette». La parte relativa alla presunta rivelazione del segreto d’ufficio è stata stralciata dall’inchiesta madre, che invece resta alla Procura di Napoli.

«Profonda fiducia e piena solidarietà» nei confronti di Del Sette è stata espressa dal Cocer dei Carabinieri: «Fino a prova contraria - dice l’organismo di rappresentanza dell'Arma - il primo carabiniere d'Italia ha agito nell’interesse delle istituzioni e dello Stato».

Anche Consip ha diffuso una nota, sottolineando che «attende fiduciosa gli sviluppi» dell’inchiesta inviata ai magistrati della Capitale. Aggiunge che «il 21 dicembre, appena avuta notizia del procedimento, al fine tutelare l’immagine e la reputazione, è stato definito - in condivisione con Marco Gasparri - di modificare l’assetto delle responsabilità organizzative prevedendo il suo collocamento su progettualità trasversali».

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