8/9 Le altre misure
Al Fondo di risoluzione nuovi apporti in cinque anni
Nel decreto approvato giovedì sera dal consiglio dei ministri è entrato anche il correttivo sul fondo di risoluzione nazionale. I contributi addizionali, che sono resi necessari dalle difficoltà incontrate dalla vendita delle quattro good banks nate dalla risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara, saranno determinati dalla Banca d’Italia entro i due anni successivi all’anno di riferimento delle stesse contribuzioni. Ma, quel che è più importante, alla Banca d’Italia è data anche la possibilità di stabilire la rateizzazione in cinque anni di questi nuovi apporti, con l’obiettivo di alleggerire il conto immediato da presentare agli istituti di credito che già hanno sostenuto i costi (anche anticipati) del fondo. Nel decreto non è invece entrato il correttivo sulle Dta, pensato nel cantiere della manovra ma non inserito nel testo, che per risolvere una disparità di trattamento fra gli istituti italiani e il resto d’Europa avrebbe permesso di calcolare nell’acconto 2016 i canoni versati nel luglio scorso a valere sul 2015.
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