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Al via agenzie per il lavoro nei porti

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Al via agenzie per il lavoro nei porti

  • –Marzio Bartoloni

La misura almeno per ora dovrebbe riguardare circa un migliaio di lavoratori oggi in cassa integrazione addetti alla movimentazione dei container dei porti di Gioia Tauro e Taranto. Che grazie al decreto per i l Sud approvato dal Governo lo scorso 23 dicembre - in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale - non andranno in mobilità, ma saranno riqualificati dalle nuove «agenzie per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale» con la garanzia di un’indennità per le giornate di mancato avviamento al lavoro. Le agenzie in realtà - così recita l’articolo 4 del decreto legge - nasceranno nei porti «nei quali almeno l’80 per cento della movimentazione di merci containerizzate avviene o sia avvenuta negli ultimi cinque anni in modalità trainshipment e persistano da almeno cinque anni stati di crisi aziendali o cessazioni delle attività terminalistiche». In questi porti - Palazzo Chigi dopo il consiglio dei ministri ha citato esplicitamente solo Taranto e Gioia Tauro, ma nei giorni della manovra si parlava anche di Cagliari - «in via eccezionale e temporanea» e per un periodo non superiore a 36 mesi le autorità portuali faranno nascere queste agenzie nelle quali confluiranno i lavoratori in esubero. E nelle quali i lavoratori ricereveranno supporto «alla collocazione professionale» anche attraverso «la loro formazione professionale in relazione alle iniziative economiche e agli sviluppi industriali dell’area di competenza dell’Autorità di sistema portuale». Non solo. Il decreto prevede che in caso di nuove inziative imprenditoriali e produttive nei porti le imprese autorizzate o concessionarie dovranno innanzitutto far ricorso per le assunzioni ai lavoratori delle nuove Agenzie. In ogni caso il provvedimento prevede anche la corresponsione ai lavoratori di un’indennità per le giornate di mancato avvio al lavoro con una spesa di 18,144 milioni di euro nel 2017, 14,112 milioni nel 2018 e di 8,064 nel 2019 (risorse che saranno attinte dai residui e da una riduzione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione).

Il decreto per il Sud che ora arriverà in Parlamento prevede anche diverse norme per l’Ilva oltre alla nomina entro 30 giorni di un commissario unico nazionale per la depurazione.

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