Gli eventi della storia aiutano a capire il nostro tempo. Cominciamo dal 1517, cinque secoli fa, con le 95 tesi di Lutero sulle indulgenze, scintilla della Riforma protestante. Nel 1917 l'Europa è in guerra: l'Italia subisce la disfatta di Caporetto, ma resisterà sul Piave; in Russia con la Rivoluzione d'ottobre Lenin prende il potere. Cinquant'anni sono passati dal primo trapianto di cuore in Sudafrica. Un quarto di secolo fa in Italia comincia Tangentopoli e vengono assassinati Falcone e Borsellino. Nel gennaio di dieci anni fa Steve Jobs presenta il suo primo iPhone, mentre in agosto scoppia negli Usa la bolla dei mutui «subprime», che trascinerà l'economia mondiale in una prolungata recessione.
500 anni fa
31 ottobre 1517 – Le 95 tesi di Lutero. Nella vigilia di Ognissanti, il teologo tedesco Martin Lutero pubblica le 95 tesi contro il commercio delle indulgenze e la mondanità della Chiesa (Disputatio pro declaratione virtutis indulgentiarum), facendole esporre sulla porta della chiesa del castello e dell'università di Wittenberg, città e porto fluviale sull'Elba (Germania orientale). L'iniziativa di Lutero, pur moderata, passerà alla storia come l'avvio della Riforma protestante. Il 31 ottobre 2016, in occasione dell'apertura delle celebrazioni per i 500 anni dell'evento, papa Francesco si è recato nella cattedrale di Lund in Svezia rivalutando Lutero, perché «all'inizio il suo era un gesto di riforma in un momento difficile per la Chiesa» e per «avere messo la Bibbia nelle mani del popolo».
Cento anni fa
24 gennaio 1917 – Rivolta araba contro i turchi. Si sviluppa l'insurrezione contro l'Impero ottomano degli arabi guidati dall'emiro Faysal e dal colonnello britannico Thomas E. Lawrence (il famoso “Lawrence d'Arabia”). I turchi dopo quattro secoli lasciano Gerusalemme, che viene occupata dalle truppe britanniche e riconosciuta capitale della Palestina.
8 marzo - «Rivoluzione di febbraio» in Russia. Mentre l'esercito zarista va disgregandosi di fronte alle truppe tedesche, scoppia a Pietrogrado (San Pietroburgo aveva preso questo nome nel 1914 e lo cambierà ancora in Leningrado nel 1924) la rivoluzione democratico-borghese di febbraio (il 23 di questo mese nel vecchio calendario russo, l'8 marzo per il nostro calendario). I soldati si rifiutano di sparare contro gli operai che protestano. Il 15 marzo lo zar Nicola II abdica e viene poi arrestato con la famiglia; il giorno seguente i tedeschi fanno rientrare segretamente Lenin in Russia su un treno piombato.
6 aprile – Gli Stati Uniti in guerra. La guerra sottomarina illimitata (contro tutte le navi da trasporto, anche neutrali), iniziata dalla Germania in febbraio, provoca l'entrata degli Stati Uniti nel conflitto. In maggio il presidente Wilson, eletto nel novembre 1916, introduce negli Usa il servizio militare obbligatorio; più di un milione e mezzo di soldati americani sbarcheranno in Francia.
1° agosto – Benedetto XV e «l'inutile strage». Con un messaggio indirizzato ai capi degli Stati in guerra, papa Benedetto XV (1914-1922) deplora «l'inutile strage» e propone una pace di compromesso attraverso «un giusto accordo di tutti», che nella sostanza configura un ritorno al 1914, prima del conflitto. Preoccupano la Santa Sede anche le conseguenze sociali della rivoluzione sovietica e la possibile disgregazione dell'Impero asburgico, di antica fedeltà cattolica. Né l'Intesa (forte dell'aiuto degli Stati Uniti), né gli Imperi centrali, però, accolgono il progetto.

24 ottobre – Caporetto e il Piave. Gli austriaci, rafforzati da sette divisioni tedesche, sfondano le linee italiane nei pressi di Caporetto - oggi Kobarid (Slovenia), pittoresca borgata sul medio corso dell'Isonzo - e penetrano in profondità per 150 km. La disastrosa ritirata italiana, durante la quale gli austro-tedeschi fanno un gran numero di prigionieri e un ricco bottino di armi e materiali, rischia di aprire al nemico l'accesso alla Pianura Padana. Re Vittorio Emanuele III, nel convegno dell'8 novembre a Peschiera, respinge la proposta alleata di arretrare il fronte fino al Mincio: le truppe italiane si attestano sulla riva destra del fiume Piave e dalla tenuta di questa linea di resistenza, un anno dopo, inizierà la riscossa verso la conclusione vittoriosa della guerra. Sul piano politico interno, per arginare il panico, al posto di Boselli viene nominato presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando. Cambia anche il vertice militare: Cadorna viene sostituito dal generale Armando Diaz, che abbandona la spietata disciplina del suo predecessore nei confronti dei soldati.
2 novembre – Dichiarazione Balfour. Il ministro degli Esteri britannico Lord Balfour si esprime a favore di un “focolare ebraico” in Palestina («a national home for the Jewish people»), accogliendo le richieste dei capi sionisti. La dichiarazione verrà poi inserita nel Trattato di pace con la Turchia, a conferma del mandato britannico sulla Palestina.
7 novembre – La Rivoluzione sovietica. I soldati e gli operai bolscevichi, tra il 6 e il 7 novembre (24 e 25 ottobre nel vecchio calendario russo) prendono il potere, che viene affidato a un Consiglio dei commissari del popolo, presieduto da Lenin e di cui fanno parte Trotzkij e Stalin. Anche il Palazzo d'Inverno, lungo il fiume Neva a Pietrogrado, ultima roccaforte del governo provvisorio del socialdemocratico Kerenskij, viene conquistato quasi senza spargimento di sangue. In dicembre il governo sovietico avvia i negoziati per una pace separata con la Germania a Brest-Litovsk.
50 anni fa
26 marzo 1967 – Enciclica Populorum progressio. Paolo VI promulga l'Enciclica sociale Populorum progressio dedicata ai problemi dello sviluppo, specialmente nei paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina. Il Papa si rivolge ai cattolici, agli altri cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà affinché uniscano le forze per rimediare al grave male della miseria e della povertà nel mondo.
21 aprile – Golpe dei colonnelli in Grecia. Colpo di stato militare ad Atene, nel timore di una vittoria elettorale delle sinistre, organizzato da un generale e da un gruppo di colonnelli. Molti sono gli arresti fra gli oppositori. Re Costantino, che aveva dapprima accettato il regime militare, il cui uomo forte è Georgios Papadopoulos, ne tenta il rovesciamento alcuni mesi dopo, ma fallisce ed è costretto all'esilio a Roma. La dittatura finirà nel 1974.

5 giugno – Guerra arabo-israeliana dei «Sei giorni». Terza guerra fra Israele e gli arabi, dopo quelle del 1948 e del 1956. Dopo la richiesta del presidente egiziano Nasser di ritirare dalla penisola del Sinai i “caschi blu” dell'Onu e la sua decisione di bloccare la navigazione sugli Stretti, gli aerei con la Stella di Davide attaccano a sorpresa e distruggono a terra gran parte dell'aviazione egiziana, paralizzando anche le forze aeree dei vicini paesi arabi. L'esercito israeliano, ben organizzato da Moshe Dayan, occupa il Sinai, Gerusalemme, la Cisgiordania e le alture siriane del Golan. Le ostilità cessano il 10 giugno e le grandi potenze trovano un compromesso all'Onu con la Risoluzione 242, che prevede il ritiro israeliano dai «Territori Occupati», ma in subordine allo stabilirsi di una pace «giusta e duratura» e alla cessazione delle attività terroristiche da parte dei palestinesi.
6 luglio – Guerra del Biafra. In Nigeria, dopo due colpi di Stato, gli abitanti delle regioni sudorientali di etnia Igbo (o Ibo) e in buona parte di religione cristiana, si ritrovano del tutto esclusi dal governo del paese. Si diffonde anche la convinzione che il Nord musulmano avrebbe iniziato a sfruttare le risorse petrolifere del Sud (intorno al delta del fiume Niger) a proprio beneficio. Il 30 maggio viene proclamata l'indipendenza e al nuovo Stato si dà il nome di Biafra; il 6 luglio le truppe governative invadono la regione secessionista e la guerra civile proseguirà fino al gennaio 1970, quando il Biafra firma la resa e viene reintegrato nella Federazione nigeriana. Il bilancio è spaventoso: si stimano un milione e mezzo di vittime, molte delle quali per fame.
Bernard Kouchner e altri medici francesi, dopo la loro drammatica esperienza in Biafra, fondano nel 1971 «Médecins Sans Frontières» per portare soccorso sanitario e assistenza medica nelle zone del mondo dove il diritto alle cure non è garantito.
3 dicembre – In Sudafrica primo trapianto di cuore. Il chirurgo sudafricano Christian Barnard esegue il primo trapianto di cuore umano nell'ospedale Groote Schuur di Città del Capo. L'intervento ha successo, ma la grossa incognita è l'eventuale rigetto. Il paziente operato, un 54enne che soffriva di diabete e di un inguaribile male cardiaco, sopravvive infatti soltanto diciotto giorni, ma l'operazione di Barnard resta una pietra miliare per la chirurgia.
25 anni fa

7 febbraio 1992 – Firma del Trattato di Maastricht. I ministri degli Esteri e delle Finanze dei dodici paesi della Comunità firmano a Maastricht il Trattato sull'Unione europea, già concordato al vertice del 9-10 dicembre 1991 nella città olandese. La grande novità è il progetto di moneta unica, l'euro, da realizzare in tre fasi, al più tardi entro il 1° gennaio 1999. Nella fase intermedia va creato l'Istituto monetario europeo (Ime), embrione della futura Banca centrale europea (Bce). Le disposizioni del Trattato stabiliscono che, per passare all'ultima fase, ciascun paese dovrà rispettare cinque precisi parametri di “convergenza” monetaria e fiscale.
17 febbraio – «Tangentopoli» in Italia. A Milano viene arrestato con l'accusa di concussione il socialista Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio. Il sostituto procuratore Antonio Di Pietro, che conduce l'inchiesta, racconta che Chiesa «è stato preso con le mani nella marmellata», perché teneva nel cassetto 7 milioni in biglietti da 100mila lire, appena sborsati dal titolare di una ditta di pulizie, costretto a pagare una “bustarella” per ottenere l'appalto. Comincia in Italia la stagione di “Mani pulite” che vedrà simbolicamente sul banco degli imputati un'intera classe politica, messa sotto accusa per avere istituzionalizzato la tangente come sistema di potere, sia per rifornire le casse dei partiti, sia a titolo personale.
3 marzo – Bosnia-Erzegovina: indipendenza e guerra civile. Dopo il referendum del 29 febbraio-1° marzo – votato dai bosniaci musulmani (chiamati anche “bosgnacchi”) e dai croati cattolici, ma boicottato dai serbi ortodossi – il Parlamento di Sarajevo proclama l'indipendenza, riconosciuta pochi giorni dopo dagli Stati Uniti e dalla Comunità europea. Ma in questa regione, che più di ogni altra riflette il complesso mosaico etnico e religioso dell'ex Jugoslavia, infurierà una guerra civile segnata da atrocità, “pulizia etnica” e stupri di massa per più di tre anni. La componente serbo-bosniaca conserverà a lungo il controllo di oltre due terzi del territorio e terrà sotto assedio la capitale Sarajevo per tutta la durata del conflitto, sostenuta dalla nuova Repubblica federale jugoslava a dominanza serba, pur raggiunta in maggio dall'embargo Onu, che deliberò anche l'invio di un numero crescente di “caschi blu” (i quali però non impediranno il massacro di oltre 8mila bosniaci musulmani a Srebrenica). Alla fine della guerra i morti risulteranno circa 100mila.
12 marzo – Assassinato a Palermo Salvo Lima. Poche settimane prima delle elezioni politiche viene ucciso a Palermo in un agguato di stampo mafioso Salvo Lima, deputato dc al Parlamento europeo ed ex sindaco del capoluogo siciliano. Più d'una volta Lima, politicamente vicino al presidente del Consiglio Andreotti, era stato accusato di collusione con la mafia, ma non erano mai emerse prove a suo carico.
23 maggio – L'attentato di Capaci contro Falcone. Il giudice Giovanni Falcone viene assassinato con sua moglie e tre agenti della scorta. Per ucciderlo la mafia fa esplodere mille chili di tritolo sotto un viadotto dell'autostrada fra Palermo e l'aeroporto di Punta Raisi, all'altezza di Capaci. Falcone sapeva di essere in pericolo e già nell'estate 1988 era sfuggito solo casualmente a un altro attentato.
3 giugno – Conferenza di Rio sull'ambiente e lo sviluppo. Con la partecipazione di 172 paesi e la presenza di più di cento capi di Stato o di governo, si apre a Rio de Janeiro la prima conferenza dell'Onu sull'ambiente e lo sviluppo. Il contrasto di interessi tra i paesi ricchi e quelli poveri emerge però anche quando di parla di salvezza della Terra (la conferenza di Rio del 1992 viene anche chiamata «Earth Summit»). Gli Stati Uniti di George Bush sr. ribadiscono il “no” a un trattato sulla biodiversità, ma sottoscrivono l'importante Convenzione dell'Onu sui cambiamenti climatici, da cui scaturirà alcuni anni dopo il Protocollo di Kyoto.
19 luglio – Borsellino ucciso come Falcone. Un'autobomba radiocomandata uccide a Palermo il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Il magistrato stava indagando sul delitto Falcone, di cui Borsellino era anche amico.
13 settembre – La svalutazione della lira. Il rialzo al 15% del tasso di sconto (con uno scatto record di due punti) deciso pochi giorni prima dalla Banca d'Italia non basta a fermare la speculazione contro la nostra moneta. La lira svaluta del 7% ed esce dal Sistema monetario europeo (Sme). Tre giorni dopo anche la sterlina annuncia l'uscita dallo Sme. Per frenare l'ascesa del deficit pubblico, in autunno il governo Amato vara una manovra finanziaria “lacrime e sangue” da più di 90mila miliardi di lire (contenente tagli di spesa e aumenti delle imposte) e la prima riforma delle pensioni.
3 dicembre – Parte il primo Sms. Con un “Merry Christmas” un po' in anticipo rispetto al Natale, l'ingegnere britannico Neil Papworth invia al telefono cellulare di un collega della Vodafone il primo messaggino della storia. Per spedire l'Sms Papworth usa il computer, mentre il primo messaggino da un telefonino a un altro sarà inviato qualche mese più tardi da uno stagista della Nokia. I più considerano comunque valida per la statistica la data del 3 dicembre 1992. Dopo il livello massimo raggiunto nel 2012 (oltre 72 miliardi in tutto il mondo), i messaggini tradizionali sono stati poi “scavalcati” dalle nuove applicazioni della comunicazione, in particolare WhatsApp, e si sono ridotti di oltre il 75% rispetto a cinque anni fa.
8 dicembre - «Restore Hope» in Somalia. I marines americani sbarcano sulla spiaggia di Mogadiscio per l'operazione umanitaria «Restore Hope», sotto l'egida dell'Onu, alla quale partecipa anche un contingente di soldati italiani. Da mesi infatti in Somalia la situazione è gravissima: spadroneggiano bande di guerriglieri e la gente muore letteralmente di fame. L'intervento non basterà tuttavia a risolvere la crisi e quando si ritireranno le forze multinazionali - tra il 1994 e il 1995 - la Somalia si ritroverà ancora nel caos.
Dieci anni fa
9 gennaio 2007 – Steve Jobs annuncia la nascita dell'iPhone. Nella conferenza di apertura del Macworld, il cofondatore della Apple Steve Jobs annuncia il prossimo lancio del telefono multimediale «iPhone», il primo dispositivo mobile dotato di «touchscreen», che integra le funzioni del telefono, del lettore musicale e di internet. Messo in commercio negli Stati Uniti con successo a fine giugno, l'«iPhone» cambierà il modo di comunicare della gente.

6 agosto – Usa, scoppia la bolla dei mutui «subprime». La crisi comincia dal fallimento della American Home Mortgage, una delle maggiori società finanziarie di prestiti ipotecari negli Stati Uniti, che licenzia in tronco tutto il personale e dichiara bancarotta. Sempre il 6 agosto 2007, crollano in Borsa le azioni di Bear Stearns, banca d'affari che opera massicciamente attraverso gli «hedge funds» sui mutui «subprime» (i prestiti per l'acquisto di immobili concessi a condizioni onerose, anche ai clienti che non offrono adeguate garanzie per saldare il debito). Tre giorni dopo la Bce inietta a sorpresa 95 miliardi di euro per sopperire a carenze di liquidità, seguita l'indomani dalla Fed americana con un'operazione da 38 miliardi di dollari. La recessione sta per impadronirsi del villaggio globale, ma sono ancora troppo forti i timori legati all'inflazione per ridurre sensibilmente i tassi di interesse (all'epoca piuttosto alti sia in Europa che negli Usa). Passerà all'incirca un anno prima che la gravità della crisi venga percepita in pieno dalle autorità monetarie e governative: il segnale decisivo sarà il fallimento della banca d'affari americana Lehman Brothers (15 settembre 2008), con 26mila dipendenti nel mondo, valutata fino al giorno prima al più alto livello di «investment grade» dalle maggiori agenzie di rating.
6 settembre – Cala il sipario su Pavarotti. Dopo una lunga battaglia contro il cancro, il grande tenore Luciano Pavarotti muore all'età di 71 anni nella sua casa di Modena. La sua ultima apparizione in pubblico era avvenuta per la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi invernali di Torino, nel febbraio 2006, cantando la celebre aria pucciniana della Turandot «Nessun dorma».
6 novembre – Addio a Enzo Biagi. All'età di 87 anni si spegne nella sua casa di Milano Enzo Biagi, giornalista italiano fra i più conosciuti e apprezzati. Biagi era stato direttore di «Epoca», del «Resto del Carlino» e del Tg1, storica firma del «Corriere della Sera», autore di programmi televisivi di successo e saggista.
6 dicembre – Tragico rogo alla Thyssen di Torino. Nella notte fra il 5 e il 6 dicembre divampa un incendio nell'impianto torinese delle acciaierie Thyssenkrupp. Muoiono sei operai, altri sono feriti.
27 dicembre – Pakistan, un attentato uccide Benazir Bhutto. La leader dell'opposizione pakistana ed ex primo ministro Benazir Bhutto, 54 anni, viene assassinata in un attentato kamikaze durante un comizio elettorale a Rawalpindi.
© Riproduzione riservata