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È morto William Salice, «esecutore materiale»…

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braccio destro di ferrero

È morto William Salice, «esecutore materiale» dell’Ovetto Kinder

(Fotogramma)
(Fotogramma)

William Salice è morto la sera di giovedì 29 dicembre in una clinica di Pavia, dove era ricoverato da tempo. Salice per anni è stato uno dei più stretti collaborati di Michele Ferrero, il papà della Nutella.

In Ferrero, dove era entrato nel 1960, aveva contribuito al lancio di vari prodotti, tra cui l’Ovetto Kinder, ma a chi lo indicava come l’ideatore dell’Ovetto, lui rispondeva: «L'inventore è Ferrero io sono l’esecutore materiale».

La notizia della morte si è diffusa a Loano, dove aveva istituito la fondazione Color Your Life. Era originario di Torino, ma da anni era residente a Borghetto Santo Spirito (Savona). Aveva 83 anni, era stato colpito da ictus.

“L’inventore dell’Ovetto Kinder è Ferrero, io sono l’esecutore materiale”

William Salice 

In questi anni, con la fondazione, Salice ha portato a Loano migliaia di studenti e centinaia di tutor di altissimo livello dai premi nobel ai capitani d’industria per contribuire a far sviluppare il talento dei giovani in vari campi.

I funerali si svolgeranno sabato mattina a Casei Gerola (Pavia), nella chiesa di San Giovanni Battista.

Il ricordo di una cara amica
«William non era uomo dalle mezze misure - confida all’Adnkronos Renata Crotti, la più cara amica di Salice, rimastagli accanto fino alla fine -. Per me è stato un grande amico e un grande uomo; era capace di contagiare chi lavorava con lui coinvolgendolo in maniera totalizzante». Di lui «ho apprezzato l’affidabilità e l’impegno oltre che la passione e la creatività di cui dava prova ogni momento». Valori, questi, che “ha generosamente trasmesso a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di stargli accanto”.

La sciarpa dell’Inter
Nato a Casei Gerola, in provincia di Pavia, il 18 luglio 1933, William Salice si è spento intorno alle 20.30 del 29 dicembre alla clinica Maugeri di Pavia, dove era ricoverato a causa di una malattia che lo aveva colpito tempo fa. Accanto a lui, nella sua stanza d’ospedale, la sciarpa dell’Inter, di cui era un tifoso sfegatato, una foto scattata all’Expo di Milano insieme ai 'color', i ragazzi della sua fondazione e un poster che lui stesso aveva fatto realizzare con l’immagine del mondo tempestato di prodotti Ferrero e due frasi a circondare il globo: la prima, 'Michele Ferrero, il genio: è stato un onore e un privilegio aver lavorato con lui per 40 anni', la seconda 'un casino d'amore', un'espressione che aveva usato rispondendo a Renata Crotti all'ennesimo annuncio di una visita di amici, arrivati da tutto il mondo per stargli vicino.

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