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Milano, risparmi e tagli per 75 milioni

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Milano, risparmi e tagli per 75 milioni

  • –Sara Monaci

MILANO

Un taglio da 75 milioni alla spesa corrente nel 2017, con la prospettiva di ridurre le uscite del 3% ogni anno. È l’obiettivo del primo bilancio previsionale firmato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e schematizzato nelle sue linee guida dai vari assessorati. La giunta lo approverà, trasformandolo in delibera, a inizio gennaio, poi nelle prossime settimane sarà al vaglio di commissioni e consiglio comunale. Il sindaco Sala e il suo assessore al Bilancio Roberto Tasca parlano di razionalizzazione e efficientamento, più che di tagli: si cercherà cioè di risparmiare e indirizzare meglio le spese. In questo modo si arriverà ad un totale di uscite correnti pari a 2,748 miliardi, contro i 2,823 del 2016 e i 2,797 del 2015, su quasi 3,2 miliardi di entrate medie all’anno.

Entrate che però potrebbero ridursi, data l’incertezza del fondo di compensazione nazionale di Imu e Tasi, che il prossimo anno potrebbe scendere per Milano a 52 milioni contro i 67 del 2016, e dato l’aumento obbligatorio dell’accantonamento per i crediti di dubbia esigibilità, che passerà dagli attuali 184 milioni a 261 milioni.

Questo farà sì che a Palazzo Marino nel 2017 le entrate correnti (stimate) diminuiranno di 90 milioni, a cui il Comune provvederà appunto con la logica del risparmio e sfruttando anche qualche aumento di gettito fiscale (come l’Irpef, che passa da 180 a 185 milioni).

Il vero cambiamento è previsto per il 2018. Tra un anno si provvederà infatti a rivedere il «rapporto fra tariffe e costo di produzione di alcuni servizi sociali, senza però ridurli o modificare a ribasso la qualità», spiegano a Palazzo Marino. Tradotto: aumenterà in base al reddito il costo di mense scolastiche, asili nido, assistenza a domicilio e tutti gli altri servizi alla persona gestiti dall’amministrazione comunale. Ad esclusione, per il momento, dei mezzi pubblici, per i quali Sala sottolinea «di non averne nemmeno parlato».

Il principio sarà quello della progressività, andando anche a incrociare i dati dei nuclei familiari per scoprire eventuali raggiri. «Dobbiamo tornare a far valere il principio della progressività e dell'equità», sottolinea Tasca. Quindi le tariffe aumenteranno ma non per chi avrà situazioni di difficoltà reale e presenterà un Isee basso. Le modalità sono allo studio. Ci lavorerà una task force composta dall’assessore al Bilancio Tasca, dalla vicesindaca Anna Scavuzzo e dall’assessore ai servizi sociali Pierfrancesco Majorino, più alcuni docenti dell’università Bicocca. Le prime sperimentazioni potrebbero già avvenire nella seconda parte del 2017.

Tornando al bilancio previsionale, come chiesto dallo Stato non aumenteranno le tasse, mentre dalle partecipate saranno prelevati 90 milioni di dividendi ordinari, che poi si spera di ridurre con l’assestamento di esercizio durante l’anno. Per il momento non verranno chiesti dividendi straordinari. Il trend è lo stesso del 2016.

Diverso invece l’andamento delle multe stradali. Che dipenda o meno dai migliori comportamenti dei milanesi, le previsioni dell’ammontare delle sanzioni calano da 355 a 285 milioni.

Per quanto riguarda il conto capitale, cioè gli investimenti da pianificare nel lungo periodo, Milano accenderà nuovi mutui (si parla di 50 milioni all’anno per 3 anni), grazie anche alla riduzione dello stock del debito: nel 2016 era di 3,96 miliardi; nel 2017 sarà di 3,82 e nel 2019, come obiettivo, 3,5 miliardi.

Sala ha infine ricordato che nel 2016 dalla sua giunta sono state approvate 110 delibere, incluso appunto il bilancio di previsione. I punti che hanno caratterizzato l’attività sono, secondo lui, «l’attenzione al sociale, uno sforzo straordinario sulla promozione di Milano e assunzioni per coprire le lacune».

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