2/18 Mondo/...verso il 2017
L'anno di Trump
Le premesse, clamorose e dirompenti, sono state gettate nel 2016 con la vittoria repubblicana alle elezioni presidenziali americane dell'8 novembre. Ma sarà il 2017 l'anno in cui Donald Trump passerà dal ruolo di candidato outsider, capace di sovvertire i pronostici e imporsi oltre le aspettative del suo stesso partito, a quello di presidente in carica. Un presidente che, se gli annunci della campagna elettorale si tradurranno in realtà, promette di rompere non solo con l'amministrazione di Barack Obama, ma anche – in molti casi – con la tradizionale linea americana in diversi ambiti. A cominciare dal commercio.
Tra le priorità che Trump ha detto di voler attuare nei primi cento giorni dopo l'insediamento del 20 gennaio c'è l'uscita degli Stati Uniti dal Trattato transpacifico Tpp, l'accordo commerciale con i Paesi del Pacifico che il tycoon ha detto di voler sostituire con “intese bilaterali equilibrate”. Si tratta di una mossa interpretata da diversi analisti come spia di un atteggiamento protezionistico, che mette a rischio anche il Ttip, l'accordo Usa-Europa. C'è poi la promessa stretta sull'immigrazione e sui visti, con l'ipotesi di costruzione di un muro lungo il confine con il Messico. Altro punto chiave, su cui comunque il presidente eletto ha parzialmente frenato dopo la vittoria di novembre, è la revisione e sostituzione dell'Obamacare, la riforma varata da Obama con l'obiettivo di estendere e migliorare l'assistenza sanitaria. C'è poi l'annunciata (e da parecchi temuta) svolta in materia di politiche ambientali, con un approccio molto scettico al tema del riscaldamento globale.
Da valutare subito, sul piano delle relazioni internazionali, il nuovo rapporto con la Russia di Vladimir Putin, che Trump ha detto di volere più amichevole. Un rapporto che, in questi giorni, vive tensioni da Guerra Fredda a causa delle presunte interferenze dei servizi segreti russi proprio nel voto presidenziale che ha incoronato Trump.
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