«Sono convinto che i valori transatlantici usciranno consolidati» nel rapporto con l'amministrazione Trump perché «abbiamo il diritto e il dovere di rispettare le decisioni di quella grande democrazia» con «fiducia» e non con «ostilità». Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano nel corso dell'audizione alle Commissioni riunite Esteri di Camera e Senato sulle linee programmatiche
della Farnesina.
Sul G7 innovare rispetto a 2016
Il ministro ha poi spiegato come il Governo intenda muoversi in vista del G7. «E' importante conoscere le questioni sulle quali il G7 si è mosso fino al 2016 per intuire quale sarà la direzione di marcia del 2017». Il nostro compito ha poi aggiunto « sarà di costruire conclusioni che hanno il senso dell'innovazione
rispetto all'anno prima». il ministro è poi tronato anche a sottolineare il ruolo importante della Russia. «È un partner affidabile sull'approvvigionamento energetico e utilissimo nella lotta al terrorismo internazionale» ha ribadito Alfano sottolineando che le sanzioni contro Mosca «sono un mezzo e mai
un fine».
Alfano, valutare condizioni per tornare da G7 a G8
«Se discutiamo con i russi in tutte le più delicate crisi internazionali» allora «occorrerà valutare le condizioni per ritornare» a un G7 che torni a «essere un G8», anche se forse non sarà possibile nel G7 di Taormina ha detto il ministro degli Esteri nel corso dell'audizione alle Commissioni riunite Esteri di Camera e
Senato sulle linee programmatiche della Farnesina.
Abbattere muri e scambiare informazioni per sicurezza
La «moderna idea di sicurezza» si basa tra l'altro sull' «abbattere i muri e scambiare informazioni» e «su questa moderna idea di sicurezza noi stiamo
investendo molto» ha detto il ministro che ha parlato anche di immigrazione.
«Quando arrivano qui bisogna gestirli». La questione è «non farli partire» ha detto il Alfano, riferendosi ai migranti e ricordando l'importanza del 'migration compact'.
Libia: Alfano, Italia prima a dire ruolo a Haftar necessario
In Libia «non vediamo alternative all'accordo del 2015. Dobbiamo incoraggiare e avvicinare le diverse parti libiche al dialogo» ha spiegato ribadendo che «noi non consideriamo il popolo dell'ovest diverso da quello dell'est. Per questo abbiamo deciso di inviare kit di medicinali e aiuti umanitari ai popoli che vivono
nell'est». D'altronde, ha aggiunto Alfano, «noi siamo stati i primi a dire che un ruolo per Haftar era indispensabile».
Politica estera italiana deriva da agende internazionali: focus su persecuzione dei cristiani, Venezuela e Made in italy
Più in generale il ministro ha ricordato i punti fermi della politica estera. Rafforzare i rapporti con il Vaticano per contrastare le persecuzioni dei cristiani nel mondo; rafforzare il lavoro avviato dal presidente della commissione esteri Pier Ferdinando Casini nella crisi in Venezuela, valorizzare la presenza italiana nel mondo, a livello di sistema paese, che resta una nostra priorità». Queste tre questioni avranno un focus particolare nell'azione del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
Ma non solo: Alfano nel corso dell’audizione ha sottolineato che l'agenda di politica italiana discende direttamente da quella internazionale, a partire da quelle dell'Onu e del prossimo G7. E rispetto a questo, spiega, «dobbiamo giocare la partita 'a testa alta e a tutto campo', e non guardare semplicemente la palla tra i piedi».
Ha poi elencato i dieci punti dell'agenda Onu: la soluzione politica del conflitto in Siria; la stabilizzazione della Libia; la stabilizzazione del Libano anche attraverso la nostra partecipazione alla missione Onu Unifil; il sostegno al processo di pace in Medio oriente, il sostegno all'operato dell'Onu nel porre fine alla guerra in Yemen; poi l'Onu si propone di tenere conto della situazione di instabilita' politica nel Centro e nel Corno d'Africa, della crisi nella Repubblica Centrafricana e in Repubblica Democratica del Congo, del contrasto al terrorismo nel Sahel, e infine della situazione in Sudan e Sud Sudan. C'e' poi un decimo punto che raccoglie delle macro questioni come la difesa dei diritti delle donne e dei bambini bambini e la promozione del loro sviluppo e il terrorismo moderno. «Temi ormai onusiani”, dice Alfano, a cui - chiarisce - potrebbero aggiungersi altri a latere come sicurezza e cambiamenti climatici, terrorismo e criminalita', stato di diritto e legalita'. «Su questi ultimi c'e' una discussione in corso». Per quanto riguarda l'agenda del G7, i punti sono l'economia e la crescita globale, la questione delle migrazioni e dei rifugiati, il commercio internazionale e la promozione degli investimenti, la salute di genere e la promozione del ruolo donne, il cyber spazio, la lotta alla corruzione, il clima e le risorse energetiche - nella prospettiva di dare attuazione agli impegni di Parigi. “Queste agende- ha osservato il ministro- sono a loro volta influenzate da trasformazioni attuali come la riforma dell'Onu di cui il Segretario generale Gutierrez si sta occupando, e poi la transizione verso l'amministrazione Trump».
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