L’atteso (e controverso) riordino della normativa sulle concessioni per spiagge e stabilimenti balneari al centro del Consiglio dei ministri convocato questa mattina alle 9 a palazzo Chigi. Tra i punti all'ordine del giorno che hanno ottenuto il via libera c'era infatti un disegno di legge delega per risolvere il problema della concessioni “fuorilegge” per contrasto con le norme Ue. Una priorità, per i circa 30mila gestori di spiagge italiane, dopo la sentenza della Corte Ue che a luglio scorso bocciò le proroghe automatiche delle autorizzazioni (via decreto legge, l’ultima al 2020) per l'esercizio delle attività turistico-ricreative aggirando l'obbligo di procedura di selezione pubblica previsto dalla Direttiva Bolkenstein del 2006 sui servizi nel mercato interno.
Sei mesi per riformare la normativa
La delega approvata oggi, più volte annunciata, assegna al Governo un termine di sei mesi per elaborare una revisione della normativa delle concessioni balneari, prospettiva che questa estate aveva portato il Parlamento all'approvazione di una norma-ponte (nell'ambito del decreto Enti locali) per prolungare la validità delle concessioni in atto «nelle more della revisione e del riordino della materia in conformità ai principi di derivazione comunitaria».
Periodo transitorio per le concessioni in essere
Tra i principi fissati nella delega la previsione di un periodo transitorio (fino al 2020) per le autorizzazioni esistenti in attesa dell'applicazione delle nuove regole di assegnazione, il riconoscimento del valore commerciale delle imprese a tutela degli investimenti effettuati e una quantificazione dei canoni basate su valori alternativi a quelli fissati dall'Osservatorio del mercato immobiliare. E, soprattutto, una lunga durata delle concessioni, da assegnare non automaticamente ma all'esito di procedure imparziali e trasparenti. Si dovrà anche tener conto della professionalità e dell'esperienza acquisita nell'esercizio di concessioni di beni demaniali per le finalità turistiche-ricreative.
Costa: Governo aperto a miglioramenti proposti dal Parlamento
Soddisfatto per l’approvazione della delega il ministro degli Affari Regionali, Enrico Costa (Ap-Ncd), da sempre in prima linea nel confronto con l’Europa sulla riforma delle concessioni. Il testo, ha spiegato Costa al termine del Cdm, «punta su linee guida semplici e chiare sui cui il governo dovrà poi legiferare». In particolare, ha continuato, «la nuova normativa dovrà prevedere procedure di selezione rispettose della concorrenza e degli investiment». Il Governo, ha concluso il ministro, «è aperto al contributo migliorativo del Parlamento, con l'auspicio che questo sia un punto di svolta in un percorso segnato fin qui da troppi “stop and go”. Una situazione «che ha penalizzato gli investimenti nel settore, «per l'assenza prolungata di una definizione della materia».
Arlotti (Pd): salto di qualità a tutela della competitività
Plaude alla delega anche il deputato dem Tiziano Arlotti, che sottolinea l’importanza della riforma in arrivo: .«E' un passaggio importante. Per la prima volta dopo tanti anni si mette mano a un riordino complessivo che, nel rispetto delle norme comunitarie, interviene su un settore strategico per lo sviluppo del turismo e l'innovazione del prodotto». L'Italia, ha concluso, ha bisogno «di un salto di qualità, di innovare e di investire per essere piu' competitiva con i Paesi concorrenti e piu' attraente per sostenibilità ambientale e valorizzazione della qualità delle nostre coste».
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