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Pensioni, Poletti: sistema sostenibile, no nuova riforma

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il ministro: «ape da maggio»

Pensioni, Poletti: sistema sostenibile, no nuova riforma

«Non è previsto» un ulteriore intervento di riforma previdenziale «in alcuna sede». Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di un'audizione in commissione Lavoro del Senato, sottolineando anche che «non ci sono richieste a livello europeo» in questo senso. «Il sistema previdenziale italiano è sostenibile nel lungo periodo ed è in equilibrio», ha detto inoltre il ministro.

L'unica modifica che potrà avvenire, ha aggiunto, è «lo sviluppo di un confronto che stiamo facendo con le sigle sindacali, con le quali abbiamo affrontato una serie di problemi, poi recepiti nella legge di Bilancio, e un'altra che viene rimessa in una seconda parte del dialogo».

Poletti: «Puntuali su Ape, partirà da maggio»
Sull'avvio dell'Ape (l'Anticipo pensionistico), il ministro ha assicurato che saranno rispettati i tempi previsti dalla legge di Bilancio e la misura partirà a maggio. Poletti ha spiegato che si stanno predisponendo i decreti attuativi e si potranno così «rispettare puntualmente i tempi previsti dalla legge di Bilancio. Da inizio maggio ci sarà l'avvio dell'Ape», ha detto. Stesso impegno è stato espresso per l'Ape sociale.

«Da ultime misure nessun problema su conti»
Il ministro ha quindi spiegato che ultimi interventi in materia previdenziale, dall'anticipo pensionistico all'ampliamento della quattordicesima, «sono pienamente sostenibili, non danno adito a problemi di equilibrio, né sulla spesa pensionistica né sul bilancio pubblico». Eha ribadito che su queste misure vi è «nessun elemento di problematicità o di preoccupazione», neppure di «copertura».
Nel caso dell'Ape volontaria, ha tra l'altro sottolineato, «il meccanismo scelto non grava sul bilancio pubblico». Questi «sono interventi modesti, non in grado di determinare scostamenti o problematiche» dal punto di vista della sostenibilità. «E peraltro - ha aggiunto - sono interventi discussi preventivamente con l'Inps». Il ministro ha poi spiegato che «la quattordicesima erogata alle pensioni più basse non è un intervento sociale ma previdenziale, ovvero legato ai contributi versati».

«Servono interventi per i giovani»
Parlando poi delle pensioni dei giovani, ha spiegato che il tema «va affrontato sempre partendo da un punto di partenza: è una situazione figlia non del caso, ma frutto di una valutazione che il Parlamento ha fatto nel corso del tempo con una serie di misure». «Sicuramente ci sono interventi da fare- ha assicurato il ministro - perchè ci sono carriere discontinue, un'entrata tardiva nel mondo del lavoro. Bisogna trovare forme e modi per arrivare a una pensione decorosa».
Nella lotta alla povertà bisogna «definire uno strumento a valenza universale - ha continuato - in grado di fare i conti con questa situazione, e fronteggiarla. Credo non sia giusto fare sempre contrapposizione tra categorie, età, classi di età e condizione. Dobbiamo essere preoccupati sul tema giovani, ma siamo consapevoli che la situazione è determinata da azioni assunte per tenere sotto controllo il debito pubblico italiano».

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