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Politici spiati, restano in carcere i fratelli Occhionero

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cybersicurezza

Politici spiati, restano in carcere i fratelli Occhionero

Restano in carcere Giulio e Francesca Occhionero, arrestati tre settimane fa per cyberspionaggio nell’ambito di un'inchiesta della procura di Roma. Lo ha deciso
il tribunale del riesame che ha respinto i ricorsi presentati dai due indagati per sollecitare la revoca delle ordinanze di custodia cautelare.

Gli avvocati Stefano Parretta e Roberto Bottacchiari avevano motivato il ricorso ai giudici competenti sulla legittimità delle misure restrittive con «la carenza degli indizi di colpevolezza» e, conseguentemente, con «l’insussistenza delle esigenze cautelari». Parere contrario alle scarcerazioni era stato espresso dal pm Eugenio Albamonte.

I due sono stati arrestati lo scorso 10 gennaio e sono accusati di aver intercettatato illecitamente le comunicazioni informatiche di politici, istituzioni e pubbliche amministrazioni. Tra questi l’ex premier Mario Monti, l'ex direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, dell'ex comandante Generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo. Tra gli altri anche Piero Fassino, Paolo Bonaiuti, Mario Canzio, Vincenzo Fortunato, Fabrizio Cicchitto e Ignazio La Russa.

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