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Internet, minori più connessi ma inconsapevoli dei rischi. Il…

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Primo smartphone a 11 anni

Internet, minori più connessi ma inconsapevoli dei rischi. Il primo smartphone a 11 anni

Ragazzi (ma anche adulti) sempre più connessi via smartphone e sempre più social, ma quasi del tutto inconsapevoli delle conseguenze delle loro attività online. Circa 8 su 10 si preoccupano dei propri dati in rete, ma non hanno alcuna idea di quali informazioni vengano raccolte né di come siano utilizzate. Per oltre il 65% se un contenuto condiviso con qualcuno dilaga sul Web, la responsabilità è di chi lo diffonde. Per i minori, poi, il primo smartphone arriva sempre più presto: mediamente a 11 anni e mezzo. Sono alcuni dei dati contenuti in un'indagine condotta da Ipsos per Save The Children in occasione del Safer Internet Day, la giornata per l'uso consapevole del web che quest'anno si terrà il 7 febbraio.

I numeri
Secondo la ricerca - intitolata "Il consenso in ambiente digitale: percezione e consapevolezza tra i teen e gli adulti" - quasi un ragazzo su 10 utilizza carte prepagate o sistemi di pagamento online per giocare a poker o casino on line, mentre più di 1 su 5 invia video o immagini intime di se stesso a coetanei e adulti conosciuti in rete, o attiva la webcam per ottenere regali.

Il 75% degli adulti e il 72% dei ragazzi intervistati crede che non sia mai sicuro condividere online foto e video intimi e riservati, mentre il 23% dei primi e il 29% dei secondi, invece, sono convinti che sia sempre sicuro condividere foto o video intimi on line perché "lo fanno tutti".

Sicurezza e dati personali
Sia gli adulti che i ragazzi, dice la ricerca, non hanno una chiara conoscenza di quali dati personali vengano effettivamente raccolti on line e non si preoccupano troppo, anche per non perdere tempo, di leggere termini e condizioni d'uso dei servizi on line.Circa 1 adulto e 1 ragazzo su 5 crede che ad essere registrati in rete siano solo i dati rilasciati volontariamente e, pur di scaricare e utilizzare una app, metà degli adulti intervistati (50%) dichiara di accettare che il servizio possa accedere ai propri contatti, una percentuale solo di poco più bassa rispetto ai minori (58%). La quasi totalità degli adulti che accettano (92%) è inoltre convinta che dare in cambio l'accesso ai propri contatti sia il giusto prezzo da pagare per accedere a ciò che interessa, un dato che per i minori si abbassa di due punti percentuali (90%). L'82% dei minori e l'86% degli adulti, poi, dichiara di non cancellare o modificare quasi mai qualcosa postato in passato e 9 ragazzi e adulti su 10 raramente tolgono il tag del proprio nome da una foto postata online o cancellano commenti di altre persone. Più di 1 adulto su 10, poi, pensa che non potrà capitare mai (perché vietato per legge o poco realistico) che una persona in cerca di lavoro non venga convocata al colloquio iniziale perché i dati disponibili su internet ne tracciano un profilo negativo.

Notizia "vera" se molto condivisa
Per il 43% dei ragazzi e il 37% degli adulti una notizia on line è attendibile se ha molte condivisioni, mentre il 38% dei primi e il 32% dei secondo la ritengono affidabile se ha molti "like". Per il 47% degli adulti e il 53% dei ragazzi, inoltre, la notizia è attendibile se è corredata da immagini e video, per oltre la metà di ragazzi e adulti la news è "vera" se considerata attendibile da persone di cui ci si fida, mentre per quasi 1 su 2 se la notizia si trova ai primi posti nell'indice di Google.

Sempre più on line e più social
Secondo la ricerca la quasi totalità dei ragazzi (97%) e degli adulti intervistati (95%) possiede uno smartphone (+26% rispetto al 2013 per i ragazzi, +18% per gli adulti rispetto al 2014). I bambini ricevono il loro primo smartphone a 11 anni e mezzo, età media più bassa di un anno rispetto al 2015. Il 94% degli adulti e l'87% dei ragazzi ha almeno un profilo social e in media hanno più di 5 profili ciascuno. Mediamente i ragazzi si iscrivono a Facebook a 12 anni e mezzo (un anno in meno del 2015), dichiarando un'età superiore a quella reale.

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