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A Ramallah il primo business forum con Confindustria giovani

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più affari tra italia e palestina

A Ramallah il primo business forum con Confindustria giovani

Creare lavoro, crescita e stabilita' in una delle aree piu' difficili del Medio Oriente. Questo l'obiettivo principale del primo Joint Business Forum tra aziende italiane e palestinesi che si e' aperto oggi a Ramallah con la firma di un accordo quadro da parte di Marco Gay, Presidente di Confindustria Giovani e Samir Zraiq, Presidente della Palestinian Federation Business Associations. Nello stesso momento, a pochi chilometri da Gerico, nei Territori occupati un centinaio di militari israeliani consegnavano ai dirigenti della scuola elementare (la cosiddetta scuola di gomme costruita dalla cooperazione italiana) nel villaggio di Al- Khan Al-Ahmar un ordine di demolizione da eseguirsi nei prossime settimane.

Solo uno dei piu' preoccupanti indizi che la politica degli insedfiamenti e la questione palestinese dopo l'elezione di Trump in America potrebbe subire pericolose involuzioni. Una ragione di piu' per trasformare le occasioni di nuovi business e investimenti italiani nella regione in una parte essenziale del lavoro di Insitution buliding. Lo hanno ribadito in vario modo sia il Ministro dell'Economia Nazionale palestinese Abeer Odeh, il Presidente di Bank of Palestine Hashim Shawa (co-chairman del Forum insieme a Marco Gay) e lo stesso Console generale d'Italia a Gerusalemme, Fabio Sokolowicz.

Quest'ultimo ha letto un messaggio del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano nel quale sono state sottolineate le opportunità offerte dal Business Forum per creare business-network, aumentare gli scambi economici e commerciali e gli investimenti tra le due parti, rilanciare ulteriormente il quadro dei rapporti economici bilaterali e sostenere lo sviluppo dell'economia palestinese. Obiettivo del Business forum e' proprio quello di favorire l'incremento dei flussi commerciali e degli investimenti tra Italia e Palestina, promuovere missioni imprenditoriali, nascita di joint-ventures e scambio di informazioni sulle opportunità di business. Si tratta del risultato di intese intergovernative raggiunte nel primo e nel secondo Joint Ministerial Committee italo-palestinese, tenutisi a Roma nel 2012 e a Ramallah 2015. Il presidente di Confindustria giovani Marco Gay sta anche guidando in questi giorni una missione imprenditoriale italiana di cui fanno parte 11 imprese. Dopo la firma, dell'accordo sono seguite presentazioni tecniche sulle opportunità di business, sugli incentivi agli investimenti in Palestina - realizzate da Paltrade e Palestinian Investment Promotion Agency-, sulle linee di credito dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (attualmente l'Italia e' tra i principali Paesi donatori con 45 milioni di euro tra soft loan e doni) e sui servizi offerti agli imprenditori dall'Ufficio ICE di Amman.

Si sono tenuti inoltre incontri B2B tra la missione imprenditoriale italiana e le potenziali controparti palestinesi. La missione si è quindi spostata al Nablus Business Forum per incontrare la comunità business del Nord della Palestina. Per domani previste visite alle aree industriali di Betlemme e di Gerico e ai siti di particolare importanza per il patrimonio artistico e culturale palestinese, sui quali vi è stato un intervento di recupero da parte italiana: la Basilica della Natività a Betlemme, patrimonio dell'umanità, e il Palazzo di Hisham a Gerico, visitato dal Presidente della Repubblica Mattarella nel corso della sua missione dello scorso novembre.

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