Arriveranno 1.500 profughi in Italia grazie ai corridoi umanitari. Lo ha ricordato oggi il ministro dell'Interno, Marco Minniti, nel corso di una audizione davanti alla commissione Diritti umani del Senato, aggiungendo che sono «circa 2.700 i Comuni che hanno aderito al piano per l'accoglienza diffusa realizzato con l'Anci».
Il ministro: frenare flussi illegali e rafforzare corridoi umanitari
«È importante il tema dei corridoi umanitari» ha detto Minniti, spiegando che il Viminale ha «sviluppato due protocolli d'intesa: uno con la Comunità di Sant'Egidio, per mille persone da Libano e Marocco (già 522 sono arrivate in Italia) ed un altro con la Cei per 500 profughi provenienti dall'Eritrea». «L'idea - ha aggiunto il ministro - è che se si riesce a frenare i flussi illegali, si potrebbero rafforzare i corridoi umanitari, che rispettano i principi di umanità fondamentali».
«Da frontiera sud Libia anche terroristi»
«Un punto cruciale dell'accordo tra Italia e Libia - ha spiegato poi Minniti - è il controllo della frontiera Sud del Paese, dove passa tutto il traffico di uomini ed anche parte del flusso di terroristi. Quindi il presidio di quei confini meridionali è utile anche contro il terrorismo oltre che in funzione anti-trafficanti di uomini». Il ministro ha sottolineato l'importanza del contrasto ai trafficanti di esseri umani, «un'industria armata presente in Libia». «Non sono ancora in grado di commentare la notizia dei cadaveri trovati sulla costa ovest del Paese - ha aggiunto - ma qualora lo scenario fosse quello di persone morte perchè mandate su imbarcazioni in condizioni di mare molto difficili, ci troviamo a principi umanitari molto forti», che sono in pericolo.
«Da 2.700 Comuni ok a piano accoglienza diffusa»
Il ministro si augura che il numero dei comuni aderenti al piano per l'accoglienza messo a punto con Anci «possa ulteriormente crescere» oltre gli attuali 2.700. Il piano «è volontario, non possiamo obbligare i Comuni a comportamenti virtuosi» ha sottolineato Minniti, assicurando che «sarà potenziato il principio di premialità e sostegno» agli enti locali che aderiscono, dopo i 100 milioni di euro stanziati nella passata Legge di stabilità.
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