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Calenda: in arrivo norma “anti scorrerie” ma non è contro…

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Calenda: in arrivo norma “anti scorrerie” ma non è contro Vivendi

Nel ddl concorrenza sarà approvata «una norma anti scorrerie» che non sarà «una norma anti Vivendi» ma «dirà che se compri il 5% di una società devi dichiarare perché lo stai facendo. Quello che rileva è non paralizzare le aziende». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda intervenuto al forum organizzato da Il Foglio al Piccolo Eliseo a Roma. Calenda ha sottolineato che la misura non sarà «retroattiva» e che è «a favore della trasparenza per chi acquisisce partecipazioni rilevanti».

Il ministro ha poi spiegato che la norma non c’entra con le scalate. È una misura che si potrebbe chiamare «anti scorrerie» ha ribadito auspicando l'approvazione del ddl concorrenza per aprile. No comment invece su Alitalia. Oggi l’incontro azienda - sindacati. Su Alitalia «non voglio fare dichiarazioni - ha spiegato - anche perché stanno incontrando i sindacati». È «una azienda privata che stiamo supportando, la situazione è molto complessa», ha aggiunto Calenda.

Calenda: il Pd indichi agenda a Governo
Sulle difficoltà del Governo Gentiloni e i ritardi delle riforme ha poi precisato: «Il Pd si sieda con il governo per elaborare l’agenda e dica come dobbiamo strutturare ed equilibrare il prossimo Def. Se si dice privatizzazioni no, nuove tasse no, nuovi tagli no e infrazione no, qualcuno ci spieghi come queste cose stanno insieme», ha sottolineato il ministro invitando il partito di maggioranza anche a indicare l’orizzonte temporale dell’esecutivo. Calenda fa l’esempio del manager che non può gestire la sua azienda se non sa se la sua scadenza è a «tre mesi, sei mesi o un anno».

“Penso che il voto dovrebbe essere a fine legislatura per alcune considerazioni di buon senso. Dobbiamo completare le riforme”

Carlo Calenda, ministro per lo Sviluppo economico 

Calenda, di buon senso voto a fine legislatura
«Penso che il voto dovrebbe essere a fine legislatura per alcune considerazioni di buon senso. Dobbiamo completare le riforme, c’è un temino di banche da
affrontare e in mezzo alla campagna elettorale un problema lo crea e dobbiamo preparare un Def e una manovra per il prossimo anno estremamente sfidanti», ha detto il ministro dello Sviluppo, secondo il quale «sciogliere le Camere con le elezioni francesi in corso sarebbe un azzardo. Se vanno bene anche quelle tedesche ci sarà un riflusso positivo contro i populismi». E poi un invito al buon senso.

Riformisti siano realisti, basta attaccare Ue
«Oggi l’ottimismo e il pessimismo non possono essere categorie della politica, la categoria dei riformisti deve essere il realismo. Ci sono politici realisti oggi in Italia? Non lo so, domanda difficile», replica. Secondo il ministro bisogna avere il coraggio di dire alle persone le cose come stanno, che la ripresa dell’1 per cento di pil è «solo l’inizio di un percorso altrimenti la gente si urta e ha ragione di farlo». Realisti, sottolinea, perché «nessuno ha la bacchetta magica e questo la gente lo sa», insiste. Se poi, prosegue, «dai la colpa alla Ue commetti un duplice omicidio: stai dicendo che non conti nulla e fai una ammissione grave e poi dopo diventa difficile opporsi al populismo», ha concluso.

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