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Calenda: «Il Mezzogiorno non è figlio di un Dio minore»

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al centenario dell’unione industriali di Napoli

Calenda: «Il Mezzogiorno non è figlio di un Dio minore»

Il ministro Carlo Calenda
Il ministro Carlo Calenda

«Il piano Industria 4.0 è nelle vostre mani», «mi aspetto un'inversione di tendenza molto più radicale di quella vista fino a oggi per quanto riguarda gli investimenti». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, nel suo video intervento al convegno organizzato per celebrare il centenario dell'Unione industriali di Napoli. Calenda ha sottolineato che il piano governativo si basa su «tre tipi di incentivi, superammortamento, iperammortamento e credito di imposta per ricerca e innovazione». Il ministro ha sottolineato che «la crisi è stata particolarmente violenta, anche rispetto a Francia e Spagna, non dico Germania sennò ci deprimiamo, l'Italia è su tutti gli indicatori colpita di più, se si eccettua la disoccupazione in Spagna, perché per 25 anni ci siamo dimenticati che l'industria c’era ed è il tessuto fondamentale del Paese».

Le imprese al Sud giocano la stessa scommessa del Nord
«Sta per uscire un’analisi fatta da Mediobanca che fa capire che al Sud le imprese, ad esempio le medie imprese, hanno livelli di produttività uguali al Nord. Sono efficienti, innovano ed esportano moltissimo. Il problema non è oggi fare una gabbia, pensare che il Sud sia una riserva indiana dove chiudere e usare assistenzialismo. La scommessa che il Sud gioca è la stessa che gioca il Nord», ha detto il ministro dello Sviluppo economico. La differenza tra Nord e Sud sta nel fatto «che essendo il gap molto più ampio bisogna che ci siano misure molto più forti come il nuovo credito d'imposta rafforzato molto per il Mezzogiorno, i contratti di sviluppo che consentono a grandi imprese internazionali di venire al Mezzogiorno con vantaggi importanti. Questi strumenti che accentuano l’intensità delle politiche nazionali funzionano bene a patto che non si ragioni del Sud come se fosse figlio di un dio minore».

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