NAPOLI - Aprono i battenti Corporea, il museo interattivo del Corpo Umano, e il Planetario in 3d della Fondazione Idis, Città della Scienza. L'inaugurazione avvenuta il 4 marzo - alla presenza tra gli altri del presidente del Senato Pietro Grasso, dei ministri del Mezzogiorno e della Coesione territoriale Claudio De Vincenti e dell'Università e Ricerca scientifica Valeria Fedeli - ha voluto ricordare la stessa data del 2013, quando un incendio doloso devastò lo Science Center di Città della Scienza. Quattro anni dopo, un evento positivo, celebrato con grande enfasi.
«Abbiamo mantenuto la promessa fatta un anno fa - ha detto entusiasta Vittorio Silvestrini, il fisico che 30 anni fa fondò il complesso scientifico partenopeo - Abbiamo lavorato a testa bassa - aggiunge con orgoglio - per tornare a essere un punto di riferimento delle istituzioni culturali».
Da oggi è aperto al pubblico il museo Corporea, mentre il Planetario, il più grande d'Italia in 3D, sarà visitale dal 19 marzo. Il primo, è un viaggio nei segreti del corpo umano in una struttura di oltre 5mila metri quadri, su tre livelli, con 14 isole tematiche, esposizioni, micro installazioni e postazioni interattive. Insomma, un contenitore scientifico interattivo e attrattore turistico. In cui tutte le indicazioni saranno riportate in tre lingue: italiano, inglese e cinese. Sì, proprio cinese poiché Città della Scienza, che da tempo lavora a programmi di scambio culturale, scientifico ed economico con la Cina conta di poter accogliere a Napoli numerosi visitatori orientali. Ci sarà inoltre un piano dedicato alle start up.
Le applicazioni con la realtà aumentata e virtuale per Corporea sono state realizzate da Protom, società napoletana di It, vincitrice, nella primavera del 2016, della gara internazionale, in partnership con realtà internazionali come Archimedes Exhibitions, il Muse (Museo delle Scienze di Trento) e Studio GrisDainese.
«È un progetto da 30 milioni - ha spiegato il consigliere Enzo Lipardi - Quattro anni fa eravamo morti, abbiamo avuto la forza di rialzarci. C'è stata tanta solidarietà, una grande raccolta fondi con il metodo del crowdfunding per 1,4 milioni. Ora l'obiettivo è rifare il museo in tre anni».
«Prima dell'incendio - ricorda Lipardi - Città della Scienza aveva 350.000 visitatori. Ora puntiamo ad averne 200.000, che possono diventare 500.000 una volta riaperto il museo»
L'inaugurazione di Corporea è intesa come un simbolo della rinascita della importante istituzione culturale duramente colpita e danneggiata dal grave incendio di quattro anni fa, e viene considerata anche simbolo della possibilità di far partire i progetti di bonifica e di recupero di Bagnoli, anche questi attesi da decenni, la cui attuazione si può dire che non sia nemmeno ancora partita.
Anche sul fronte della ricostruzione dello Science Center incendiato, in realtà, tutto è fermo.
Fondazione Idis ha fatto un concorso internazionale di progettazione, a cui hanno preso parte cento professionisti e tra cui sono stati selezionati tre giovanissimi architetti italiani, di 27, 28 e 30 anni, che con il loro progetto hanno battuto importanti studi americani e giapponesi. Un accordo con il Comune di Napoli aveva definito l'area su cui sarebbe sorto il nuovo museo, che conciliava le esigenze di Fondazione Idis di ricostruire nello stesso luogo e quella del Comune di liberare almeno in parte la linea di costa. Oggi, nell'ambito dei nuovi progetti per Bagnoli a cui lavorano, finalmente in sintonia, governo con commissario ad acta e Invitalia, Comune e Regione, anche quella scelta potrebbe essere rimessa in discussione.
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