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Pd, arrivata candidatura di Renzi. Corsa a tre con Emilano e…

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PER l’ex premier 58 SENATORI

Pd, arrivata candidatura di Renzi. Corsa a tre con Emilano e Orlando

Di Michele Emiliano è la prima ufficializzazione della corsa alla segreteria dem. A depositare le firme necessarie alla candidatura, per il governatore pugliese, è stato Francesco Boccia. Uscendo dal Nazareno il presidente della commissione Bilancio della Camera spiega che le adesioni a sostegno sono state raccolte in varie circoscrizioni da «numerosissime» Regioni. E così «si parte, con una rete spontanea e dal basso, che ci ha inviato il triplo delle firme necessarie. Abbiamo potuto depositarne duemila, tutte le altre le terremo come simbolo della partecipazione popolare». Tra i sostenitori di Emiliano non molti deputati, «perché una nostra proposta molto forte è cancellare i capilista bloccati e questo non piace a tanti».

«Unire l’Italia, unire il Pd» per Orlando
«Unire l'Italia, unire il Pd. Una casa divisa non può reggere» è invece il titolo della mozione congressuale di Andrea Orlando. Il ministro della Giustizia ha presentato piattaforma e sigle questo pomeriggio al Nazareno. «Ora è ufficiale, firme e mozione depositate. Buon #congressopd a tutti noi!», fa sapere su Twitter. Firme «ne abbiamo raccolte tante di più ma ne abbiamo consegnate 1996, un numero non casuale che fa riferimento a una data ben precisa», dice Orlando. Simbolico omaggio all'anno di nascita dell'Ulivo. «Il Pd ha bisogno di diminuire le distanze, il Paese ha bisogno di ridurre le distanze, questo è il senso più profondo della mia candidatura». Sono circa 18mila le firme totali per Orlando la cui lista unica gode dell’appoggio di 80 deputati e 30 senatori.

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58 senatori per Renzi, 8 in più del 2013
E al Nazareno è stata depositata, a pochi minuti dalla scadenza del termine, anche la candidatura di Matteo Renzi alla segreteria. A Palazzo Madama la raccolta di firme porta a 58 l’asticella dei senatori dietro di lui, la grande maggioranza del gruppo, 8 in più rispetto al congresso del 2013. Tra questi i ministri Fedeli, Minniti e Pinotti, il sottosegretario Pizzetti, i vicepresidenti del gruppo Lepri e Maturani, le vicepresidenti del Senato Di Giorgi e Lanzillotta, il segretario d'Aula Russo, 5 presidenti di commissione (Marcucci, La Torre, Marino, De Biase, Tonini), spiegano le stesse fonti. I parlamentari che hanno sottoscritto il documento includono i nomi di Verducci, Mirabelli, Esposito, Ranucci, Spilabotte, Saggese, Cociancich, Margiotta, Filippin. «Il Lingotto non è una Leopolda: non vi aspettate dunque lo stesso stile scanzonato e gioioso della
kermesse fiorentina (che tornerà, in autunno, come sempre). È più un momento di riflessione, di dialogo, di approfondimento. Cercheremo di dircele tutte: cosa abbiamo fatto, cosa dovevamo fare meglio, cosa potremo fare per il Pd, per l'Italia, per l'Europa», scrive Matteo Renzi nella sua e-news a proposito dell'appuntamento in cui lancerà la propria candidatura alle primarie del Pd. «Non voglio dire che vi annoieremo dal primo minuto all'ultimo, sia chiaro, ma è giusto sottolineare il carattere programmatico dell'evento».

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