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La Lega assente alle celebrazioni lancia referendum per uscire dalla Ue

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La Lega assente alle celebrazioni lancia referendum per uscire dalla Ue

Parlamentari della Lega Nord protestano fuori Montecitorio contro la cerimonia per la celebrazione dei Trattati di Roma
Parlamentari della Lega Nord protestano fuori Montecitorio contro la cerimonia per la celebrazione dei Trattati di Roma

La Lega di Matteo Salvini sempre più sulla scia di Marine Le Pen. E sempre più lontana dal fondatore Umberto Bossi. Nel giorno in cui nell’Aula della Camera si svolgono le celebrazioni del 60esimo anniverario dei Trattati di Roma, con il discorso del capo dello Stato, il Carroccio fa una doppia mossa. Da un lato i parlamentari inscenano un sit-in fuori Montecitorio, non partecipando alla cerimonia. Dall’altra il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, il leghista Fabrizio Cecchetti, annuncia la presentazione in Parlamento di una proposta di legge costituzionale per istituire un referendum con cui chiedere agli italiani se vogliono uscire dall’Unione europea. Una mossa che riecheggia quella della leader del Front National francese Marine Le Pen, che nei giorni scorsi aveva annunciato in caso di vittoria alle presidenziali l’indizione di un «referendum sull’uscita dalla Ue». Il tutto mentre Umberto Bossi partecipava nell’Aula di Montecitorio alla cerimonia per i Trattati di Roma, segnando l’ennesimo smarcamento dalla linea di Salvini.

Trattati Roma, sit in Lega fuori Montecitorio
Nel corso del sit-in dei deputati della Lega Nord fuori Montecitorio gli esponenti “lumbard” impugnavano cartelli con su scritto: “Europa uguale più disoccupati”, “No all’Europa dei traditori”, “Questa Europa affamai i popoli”. «Rispettiamo il Presidente Mattarella - ha osservato il capogruppo Massimiliano Fedriga - ma oggi non c'è nulla da festeggiare. Stanno festeggiando i traditori dei valori europei, chi sostiene un'Europa che massacra i diritti dei cittadini europei, l’economia degli Stati, che fa gli interessi delle lobby finanziarie. Ormai - ha concluso - l’uscita dall’euro non è più una scelta ma una via obbligata per risollevare le economie depresse dei nostri Paesi».

Salvini: nulla da festeggiare, tutto da cambiare
«Ecco i grandi risultati di questa Unione Europea. Non c’è niente da festeggiare, c'è tutto da cambiare!». Con un tweet il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha rimandato ad un suo post su facebook in cui ha elencato alcuni numeri, rivelatori a suo avviso della fallimentare politica della Ue. «120.000 imprese fallite in Italia in dieci anni, 1.415 suicidi per motivi economici, disoccupazione giovanile dal 18 al 40%. Dal 2014 poi 507.771 immigrati sbarcati in Italia e 12.526 morti nel Mediterraneo. Ecco - ha sottolineato - i grandi risultati di questa Unione Europea. Non c'è niente da festeggiare, c'è tutto da cambiare!».

Lombardia deposita proposta per uscita da Ue
Intanto, in concomitanza con le celebrazioni dei Trattati di Roma, il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, il leghista Fabrizio Cecchetti, ha annunciato in una nota di aver presentato «una proposta di legge costituzionale al Parlamento per istituire un referendum di indirizzo con cui chiedere ai cittadini italiani» se vogliono uscire dall’Ue. Il quesito sarebbe questo: “Ritenete voi che lo Stato Italiano debba avviare la procedura prevista dall’art. 50 del Trattato sull'Unione Europea al fine di attivare la procedura di recesso volontario e unilaterale dall'Unione Europea?”. «L'Unione europea - ha dichiarato Cecchetti - così come è stata concepita, ha portato più danni che benefici alla nostra società. Noi continuiamo a lottare per abbattere questo sistema fallimentare per poi ricostruire una vera Europa fatta di popoli e di regioni, che si fondi sulla democrazia, sul principio di autodeterminazione e sulla libertà dei cittadini».

Bossi a cerimonia trattati Ue: meglio ascoltare
Da segnalare infine che il fondatore del Carroccio Umberto Bossi ha partecipato nell’Aula di Montecitorio alla cerimonia per i Trattati di Roma. Il senatur è entrato nell’Emiciclo mentre parlava la presidente della Camera Laura Boldrini. «Preferisco sempre sentire le cose per poi ragionarci» ha affermato Bossi, al termine della cerimonia a chi gli chiedeva un commento sulla sua presenza in Aula, a differenza dei suoi colleghi della Lega Nord che hanno scelto di non essere presenti a Montecitorio. «Se Bossi si sente in buona compagnia buon per lui». Così Salvini, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Marino a Milano, ha commentato la scelta di Umberto Bossi di rimanere nell’aula della Camera. E ha aggiunto: «Vedere Monti, Prodi, Napolitano, la Boldrini e Mattarella che battono le mani all’Unione Europea che ha ammazzato il sogno europeo, che ha derubato e impoverito milioni di italiani, non ci vede complici».

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