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3/9 L’euro e noi / Un progetto europeo per chiudere la stagione…

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    il compleanno dell’europa

    Euro sì, euro no: nove economisti a confronto in rete

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    3/9 L’euro e noi / Un progetto europeo per chiudere la stagione neoliberista

    di Mario Pianta, docente di politica economica all'Università di Urbino

    L'euro è nato quindici anni fa in un percorso definito nel 1989 dal Rapporto Delors, scritto dai banchieri centrali dei 12 paesi Ue di allora. Nel 1990 arrivò la liberalizzazione dei movimenti di capitali (con conseguente crisi valutaria del 1992), si aprì la strada alla finanza, alle privatizzazioni, alla riduzione del ruolo dello stato, al ridimensionamento del welfare europeo. Il Trattato di Maastricht e l'euro hanno introdotto regole insensate per le politiche fiscali e monetarie europee – austerità, Fiscal compact, riduzione di spesa pubblica e debito, deflazione interna - che hanno aggravato gli effetti della crisi del 2008.

    L'euro è stato lo strumento del più ampio progetto di un'Europa che ha neoliberismo e finanza come stelle polari, al posto del modello sociale europeo e della democrazia. I risultati sono stati buoni per il ‘centro' tedesco dell'Europa e per il 10% degli italiani più ricchi, che hanno incassato le rendite delle bolle finanziarie, aggravando le disuguaglianze. Per l'Europa nel suo insieme il risultato è la disintegrazione; per l'Italia un più grave declino economico. Ma è illusorio pensare che l'uscita dall'euro possa da sola risolvere i problemi, è il progetto europeo che deve chiudere la stagione del neoliberismo, limitare la finanza, e restituire il ruolo alla politica.

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