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La Cei alla ricerca del nuovo presidente. A maggio il voto della…

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Assemblea annuale vescovi

La Cei alla ricerca del nuovo presidente. A maggio il voto della “terna”, poi decide il Papa

Il nome si saprà a fine maggio, probabilmente nei giorni dell'assemblea annuale. E' quasi terminato il decennio di presidenza della Cei del cardinale Angelo Bagnasco, e il tempo stringe per una successione con le nuove regole volute dal papa. Infatti la Conferenza episcopale italiana era l'unica al mondo che vedeva la nomina del presidente da parte del Pontefice e non una elezione da parte della base. Francesco ha sollecitato una riforma che è stata decisa tre anni fa: l'assemblea voterà una terna all'interno della quale Francesco sceglierà il successore di Bagnasco.

Non sono previste candidature
Non ci sono candidature, tutti i vescovi “residenziali” (che guidano una diocesi) sono eleggibili. “Io non sono candidato. E così già togliamo un nome!” ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che ha parlato in una conferenza stampa sulla assemblea generale dei vescovi (Roma, 22-25 maggio 2017): infatti Galatino non guida più una diocesi ma è segretario generale a tempo pieno.
Se in vista di questo evento siano già iniziati “i primi concerti, le prime consultazioni” nell'episcopato, Galantino ha detto di non saperlo: “forse nelle Conferenze regionali”, ha spiegato. “All'assemblea su questo non ci saranno discorsi, né candidature, non è previsto essendo candidati indistintamente tutti i vescovi che hanno una diocesi”. Illustrando quello che sarà l'andamento delle operazioni di voto, Galantino ha detto che “si fa una prima votazione, si vede l'aria che tira, poi si comincia a ragionare. Credo che faremo abbastanza presto”. La prima votazione, in altre parole, servirà a una scrematura di massima, escludendo di fatto i nomi che non hanno ottenuto consensi e restringendo quindi il campo dei candidati.

Prima il voto e poi la terna al Papa
Si voterà col voto elettronico, a scrutinio segreto, a maggioranza assoluta. Poi se servirà ci sarà il ballottaggio. I tre nomi da sottoporre al Papa saranno eletti uno alla volta, perché ognuno di essi dovrà avere la maggioranza dei voti dell'assemblea, non potrà essere espressione di una minoranza. “Cominceremo a votare già il martedì (23 maggio, ndr) - ha spiegato Galantino -. Alla fine, si prenderanno i tre nomi e si porteranno a Santa Marta. Deciderà il Papa se comunicare la sua scelta già prima della fine dell'assemblea o qualche giorno dopo”. Di nomi ne iniziano a girare diversi, ma al momento è ancora tutto in alto mare. Dice una fonte vaticana, che azzarda un pronostico: “Forse questa volta potrebbe diventare presidente un vescovo del sud d'Italia, sarebbe la prima volta”.

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