Il Consiglio dei ministri, riunito questa mattina aa palazzo Chigi, ha approvato l'atteso decreto legge per prorogare dal 31 marzo al 21 aprile 2017 la scadenza per presentare domanda di rottamazione delle cartelle esattoriali. Il provvedimento allunga anche i tempi concessi a Equitalia e agli altri enti della riscossione per comunicare ai contribuenti l'esito dell'istanza di rottamazione: non più entro il 31 maggio ma entro il 15 giugno. Il decreto “replica” i contenuti di un emendamento con gli stessi obbiettivi che ha integrato il decreto terremoto appena approvato in prima lettura dalla Camera.
Decreto “a perdere”
Il doppio binario normativo si è reso necessario per il rischio che il provvedimento relativo agli aiuti post sisma non riesca a chiudere l'iter di conversione al Senato entro la fine di marzo. In altre parole, il decreto varato oggi è “a perdere”, nel senso che potrebbe non diventare mai legge. Serve infatti solo a far entrare in vigore per tempo la proroga e a “coprire” dal punto di vista normativo il lasso temporale tra la fine di marzo e la conversione in legge del decreto terremoto.
Interessate le cartelle a ruolo tra il 2000 e il 2016
Nella nota diffusa al termine della riunione Palazzo Chigi ricorda che l'operazione ”rottamazione cartelle esattoriali” riguarda i «carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016» così come previsto dal Decreto fiscale dello scorso anno (articolo 6 decreto legge n. 193/2016). «In particolare - continua il comunicato - si proroga dal 31 marzo al 21 aprile 2017 il termine entro il quale i debitori potranno presentare la dichiarazione prevista, allo scopo di favorire ulteriormente l'adesione dei cittadini interessati all'istituto efinitorio».
Sanità: operativo da ottobre elenco unico direttori generali
Il Consiglio dei ministri ha approvato anche un decreto legislativo sui dirigenti della sanità, attuativo della riforma Madia: «Da ottobre - ha annunciato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - sarà operativo l'elenco unico nazionale per i direttori generali». Con l'ok del Cdm al Dlgs con ”Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 171 del 4 agosto 2016, in materia di dirigenza sanitaria” , ha spiegato il ministro, «ha concluso il suo iter tortuoso la riforma all'interno del decreto Madia, sulla selezione della dirigenza sanitaria, ovvero la parte legata ai manager del sistema salute». Il Dlgs è stato approvato «in via informale e verrà mandato in Conferenza Stato-Regioni», spiega ancora Lorenzin, aggiungendo che il provvedimento «concluderà il suo iter entro il mese di giugno, avendo noi già istituito la commissione di valutazione».
Lorenzin:«Scelta manager in base a criteri meritocratici»
Si tratta, sottolinea il ministro della Salute, di «un decreto estremamente importante che era stato bloccato dall'impugnativa della Regione Veneto nell'ambito della riforma Madia». «Il problema della sanità italiana e del sistema sanitario nazionale - afferma il ministro - non è la mancanza di personale qualificato, perché i medici, infermieri e tecnici sono di altissimo livello. Il problema è di tipo organizzativo e gestionale, con la componente manageriale che è scelta dalle Regioni. Abbiamo cambiato il modo di selezionare i direttori generali, lasciando le competenze alle Regioni, ma riportandole a criteri di valutazione meritocratici, validi per tutti. E quindi assicurando procedure conformi a principi di merito, imparzialità e trasparenza, con un albo nazionale cui potranno attingere le amministrazioni locali». «Viene istituito presso il ministero della Salute un elenco nazionale di idonei - ha concluso Lorenzin - aggiornato ogni due anni attraverso una selezione di candidati da parte di una commissione di esperti di altissimo livello».
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