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3/10 Tap: gasdotto bloccato nonostante le autorizzazioni del Governo

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    osservatorio nimby

    Sindrome Nimby, ecco le 10 principali opere bloccate in Italia

    Sono 342 i casi di opere bloccate o in ritardo a causa di ricorsi e proteste locali censite dall'ultimo Osservatorio Nimby Forum in Italia. Si va dai maxi progetti come l'alta velocità Torino-Lione, in Piemonte, e il gasdotto Trans adriatic pipeline (Tap), in Puglia, a elettrodotti come quello tra Svizzera e Italia nel Verbano-Cusio-Ossola o quello in Friuli. Ma l'elenco comprende anche i progetti di sondaggio e estrazione di idrocarburi di Ombrina Mare, in Abruzzo, o di Monte Cavallo, tra Campania e Basilicata. Una mappa che non fa distinzione tra Nord, Centro e Sud Italia e che, come spesso è accaduto in passato, rischia di tradursi nella perdita di ingenti investimenti con le multinazionali coinvolte che alzano bandiera bianca e spostano altrove le loro risorse, lasciando sul terreno, in Italia, oltre che i piani di sviluppo anche centinaia di posti di lavoro sfumati. Come è accaduto a Brindisi con British Gas, in Sicilia con Shell e Erg a Priolo o ancora a Trieste con il rigassificatore della spagnola Gas Natural

    3/10 Tap: gasdotto bloccato nonostante le autorizzazioni del Governo

    Resta ancora bloccato, dopo un solo giorno di lavoro lunedì scorso per l'avvio dell'espianto degli ulivi nell'area del microtunnel, il cantiere per l'approdo nel Salento, a Melendugno, del gasdotto Tap. Opera che dal 2020 dovrà portare in Italia, via Grecia, Albania e Mar Adriatico, 10 miliardi di metri cubi di gas provenienti dall'Azerbajian. A fermare l'espianto temporaneo dei circa 220 ulivi, la protesta degli attivisti, degli ambientalisti e dei No Tap, alla quale hanno dato man forte i sindaci della zona. Tutti contrari all'approdo del gasdotto a Melendugno per ragioni ambientali nonostante il progetto sia pluriautorizzato, così come l'espianto degli ulivi, con provvisorio reimpianto in altro sito, ha ricevuto l'ok dagli uffici del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia. Contrario anche il governatore pugliese, Michele Emiliano, del Pd, che delle vicende Tap e Ilva ha fatto due cavalli di battaglia contro il Governo. Venerdì scorso il ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha dichiarato che l'opera deve proseguire e bisogna stare alle regole. Tuttavia si attende ora un nuovo chiarimento del ministero dell'Ambiente, al quale si è rivolto il prefetto di Lecce, sebbene il ministero una settimana fa ha già dichiarato che Tap è in regola, ha rispettato le prescrizioni e può quindi togliere gli ulivi. Fermo il cantiere del gasdotto, la zona è intanto diventata luogo di manifestazioni e sit in. I Cinque Stelle hanno denunciato che l'ultima lettera del ministero dell'Ambiente alla Regione, che conferma la regolaritá delle autorizzazioni alla società del gasdotto, non è stata trasmessa all'Avvocatura regionale per valutare la possibilità di impugnazione.
    (Domenico Palmiotti)

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