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Cambia la maturità, arriva l’alternanza. Agli esami di terza…

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verso il cdm

Cambia la maturità, arriva l’alternanza. Agli esami di terza media anche con l’insufficienza

Alla nuova maturità (che debutterà non prima del 2018) si verrà ammessi con la sufficienza in ciascuna disciplina (stop quindi alla contestatissima proposta della «media del sei»). Ci si potrà però sedere lo stesso all’esame di Stato «nel caso di voto inferiore al sei in un’unica materia» (con decisione motivata del consiglio di classe). In terza media la manica sarà più larga: l’ammissione alle prove finali scatterà «anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento» (cade quindi, in questo grado di istruzione, il requisito della sufficienza in tutte le discipline).

Alla primaria resta la possibilità di bocciare, ma viene circoscritta alle ipotesi «eccezionali e comprovate da specifica motivazione». Addio, poi, alle lettere: dalle ex elementari gli istituti di secondo grado i voti saranno espressi in numeri (decimi).

La bozza del Dlgs attesa domani in Cdm
È pronto, in 27 articoli, il Dlgs attuativo della «Buona Scuola» che cambia (dal 2018) valutazione ed esami di Stato; e che, salvo sorprese dell’ultima ora, arriverà domani sul tavolo del Consiglio dei ministri per l’ok definitivo.

Dopo vari tentativi di boicottaggi e “sterilizzazioni” da parte di una fetta di Pd e maggioranza l’Invalsi resiste: i test in italiano, matematica e inglese sbarcheranno in quinta superiore (gli esiti saranno attestati: alle medie, nella certificazione delle competenze; alle superiori, nel curriculum studente); e si porrà pure fine alle annuali polemiche sulla non obbligatorietà da parte dei docenti di partecipare all’organizzazione, svolgimento e correzione delle prove che, viene ora messo nero su bianco, «costituiscono attività ordinaria d’istituto».

«Non possiamo avere paura della valutazione - sottolinea il sottosegretario, Gabriele Toccafondi (Ap) -. La scuola ha una funzione educativa; e dobbiamo imparare a rispettare l’operato e i giudizi degli insegnanti».

La nuova maturità
Il Dlgs atteso domani in Cdm, rispetto al testo approvato in prima lettura il 14 gennaio, ha tutto sommato resistito alle pressioni parlamentari (e sindacali): per essere ammessi alla nuova maturità, oltre al sei in ciascuna materia (o a un solo 5, ma con decisione motivata del consiglio di classe), servirà pure aver frequentato, per almeno tre quarti, le lezioni, aver svolto alternanza e partecipato ai test Invalsi. Le prove scritte scenderanno a due (salta il “quizzone”), si darà maggior peso al percorso fatto nell’ultimo triennio: il credito scolastico inciderà infatti fino a 40 punti, i due scritti e l’orale, ciascuno fino a 20 punti. Le commissioni resteranno come oggi: un presidente proveniente da un’altra scuola, tre commissari interni, tre esterni.

Come cambia l’esame di terza media
Passando alla terza media, come detto, cade il requisito della sufficienza in tutte le materie. Gli studenti, infatti, sono ammessi all’esame conclusivo del primo ciclo anche «in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento». Guai, però, a saltare le prove Invalsi che dovranno essere svolte entro il mese di aprile, o nella sessione suppletiva, in caso di assenza giustificata, pena la non ammissione all’esame di Stato. Le prove comunque saranno semplificate: le quattro prove scritte previste (italiano, matematica, inglese e seconda lingua straniera ) si riducono a tre: prova scritta di italiano o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento, prova scritta relativa alle competenze logico-matematiche, prova scritta relativa alle competenze acquisite, articolata in una sezione per ciascuna delle lingue straniere studiate. Rimane confermato il colloquio per valutare le conoscenze descritte nelle indicazioni nazionali per quanto riguarda il profilo finale dello studente, ma anche l’acquisizione delle competenze di cittadinanza, di argomentazione, di risoluzione di problemi e di pensiero critico e riflessivo. La valutazione finale scaturirà dalla media tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove e del colloquio. L’esame si intende superato con una votazione complessiva di almeno sei decimi.

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