«Accoglimento totale. Non poteva esserci soddisfazione maggiore». L’avvocato Lorenzo Borrè, che con Alessandro Gazzolo del foro di Genova difende Marika Cassimatis, commenta così l’ordinanza del tribunale civile genovese che ha accolto l’istanza di sospensiva annullando l’alt alla presentazione della lista M5S dell’insegnante “ribelle” sconfessata da Beppe Grillo.
Adesso che cosa succede?
A seguito dell’ordinanza Cassimatis e la sua lista si confermano i legittimi candidati scelti dagli iscritti Cinque Stelle. Per cui hanno il diritto di presentarsi alle elezioni amministrative con il simbolo del M5S.
Senza passare dall’udienza di merito?
Sì, perché sarà a metà luglio. Nel frattempo loro possono candidarsi. Il Movimento può proporre reclamo entro 15 giorni. Però francamente...
Intanto però è subentrata la sospensione dal M5S...
Non è un ostacolo. Quella è già stata valutata. E noi già stiamo verificando la legittimità della sospensione.
In che senso?
Escludiamo che ci fossero i presupposti per la sospensione cautelare. Valutiamo un ricorso al tribunale, anche perché il requisito dell’iscrizione al Movimento paradossalmente non è previsto come requisito indispensabile o necessario per candidarsi.
Non è previsto dal regolamento?
No, c’è una falla nel sistema. Il regolamento prevede che chi è iscritto abbia il diritto di candidarsi, ma questo non significa che chi non fosse iscritto non ce l’abbia. Anche perché nell’addendum del regolamento candidature è scritto che per candidarsi uno non deve avere condanne penali, carichi pendenti, non deve essere iscritto ad altri partiti. Ma non c’è scritto che deve essere iscritto al Movimento.
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