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La professoressa di geografia che crede nella democrazia diretta

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IL PROFILO

La professoressa di geografia che crede nella democrazia diretta

Una professoressa di geografia con la passione per la politica. È questo, in breve, il profilo di Marika Cassimatis, la vincitrice delle prime comunarie M5S di Genova poi stoppata da Grillo. E adesso “riabilitata” dal tribunale di Genova. Plurilaureata sempre con il massimo dei voti (scienze politiche e geografia), la Cassimatis insegna da 16 anni all’istituto tecnico commerciale Rosselli di Genova e si dedica anche all’attività sindacale come dirigente del sindacato di base della scuola Gilda.

L’avvio dell’attività politica
«La mia esperienza politica prende avvio nel novembre 2012 quando sui social inizio a seguire le attività del M5S - racconta Cassimatis -. Prima di allora non avevo mai seguito le attività di partiti politici di diversa bandiera». Da gennaio 2013, con il suo piglio da perfezionista, segue ogni tappa dello “Tsunami tour” e si appassiona al messaggio rivoluzionario della democrazia diretta. E partecipa alle attività dei gruppi territoriali di Genova e ai banchetti nelle piazze, sensibilizzando la cittadinanza su diverse tematiche. Segue i lavori dei consiglieri M5S a Tursi e nei municipi, entra in contatto con i comitati dei cittadini e lavora con loro per presentare proposte per i portavoce.

La candidatura al parlamento europeo
Poi cerca il salto di qualità e tre anni fa si candida per il Parlamento Europeo. «Ho partecipato ad una entusiasmante campagna elettorale per la circoscrizione del NordOvest» rivendica, ma non viene eletta. Poi, l’anno successivo ci riprova per le regionali liguri. Anche in questo caso non ce la fa: «Sono la prima candidata non eletta» commenta con un po’ di rammarico. Ma la costanza è il suo forte. Lungi dall’arrendersi, si dedica alla battaglia contro la legge 107/2015 (riforma della scuola di Renzi). E lo scorso febbraio partecipa alle comunarie per scegliere il candidato sindaco M5S di Genova. Questa volta ce la fa. Ma lo stop di Grillo la mette da parte.

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