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Banche in difficoltà risanabili con costi poco elevati

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L'Analisi|focus

Banche in difficoltà risanabili con costi poco elevati

Nel suo intervento di fronte alla commissione Affari economici e finanziari del Parlamento europeo il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco rassicura: il rapporto tra tutte le autorità europee, DG Comp, Bce, è «molto importante» ed egli ha piena fiducia che un progresso, senza costi elevati, possa portare al risanamento delle banche e rimetterle sul mercato ridando fiducia ai correntisti. La crisi riguarda pochi, specifici casi, per i quali le terapie sono state intraprese. E su 81 miliardi di sofferenze nette del sistema, soltanto 20 miliardi sono detenuti da banche che stanno sperimentando situazioni di difficoltà. In media, spiega Visco, le aziende di credito italiane prezzano nel loro bilancio le loro sofferenze al 40 per cento del valore lordo, che è una quota all'incirca doppia rispetto a quanto offrono gli operatori specializzati di mercato.

Le banche costrette dalle loro attuali difficoltà a vendere subito i non performing loans potrebbero dover registrare al massimo 10 miliardi di rettifiche di valore aggiuntive: si tratta di una cifra largamente inferiore ai 20 miliardi stanziati lo scorso dicembre dal governo, tenendo conto del fatto che l'uso dei fondi pubblici deve essere accompagnato da misure di burden sharing.

Ma, soprattutto, Visco ha ricordato che la genesi del forte ammontare di crediti deteriorati nel sistema di credito italiano va ricondotta alla più grave crisi economica mai attraversata dal nostro paese: una caduta del prodotto del 10% , del 25 % nella produzione industriale e del 30% per gli investimenti, com'è quella che si è avuta nei lunghi anni di crisi, non poteva non provocare, alla lunga, difficoltà nel sistema creditizio.

Negli ultimi tre anni, in ogni caso, le prospettive dell'economia italiana sono andate migliorando e «la ripresa, in corso, pur moderata, testimonia l'efficacia delle politiche messe in atto, ma indica altresì la necessità di ulteriori interventi». Perché la politica monetaria, che pure, secondo il banchiere centrale italiano , è destinata a rimanere accomodante a lungo, è ,sì, efficace nel combattere il rischio-deflazione e nel comprare tempo, come dice il presidente della Bce Mario Draghi. Ma per una crescita durevole servono riforme e un impegno costante a modernizzare il paese

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