Il Documento di economia e finanza per il 2017, il Piano nazionale delle riforme e la cosiddetta “manovrina” da 3,4 miliardi per la correzione dei conti pubblici (sotto forma di decreto legge con misure finanziare, di sviluppo e a favore delle zone colpite dal sisma). Questi i piatti forti del Consiglio dei ministri che nel pomeriggio ha ufficializzato la risposta italiana alle sollecitazioni di Bruxelles per rimettere in linea i nostri conti pubblici. Tra le novità dell’ultimora la leggera revisione al rialzo della crescita del Pil per l'anno in corso: +1,1% contro l'1,0% stimato finora. Per i prossimi anni si stima invece un aumento del prodotto dell’1% sia nel 2018 sia nel 2019. Secondo il premier il deficit/Pil dovrebbe attestarsi «attorno al 2,1% a fine anno», una previsione «coerente con il Patto di stabilità europeo» che è «di per sé molto severa nel 2018: su questa lavoreremo nei prossimi mesi perché siamo convinti che la discussione possa portare a esiti positivi».
«Questa la migliore risposta a chi pensava a manovra depressiva»
Oltre al Def, racconta il premier, il Cdm ha approvato «un decreto con 4 capitoli: la correzione dei conti dello 0,2%, le misure a favore degli enti locali, misure per il terremoto, altre misure per la crescita, contestualmente abbiamo condiviso un piano di investimenti al 2032 di 47,5 miliardi di euro». L’insieme di queste misure «è la migliore risposta a chi volesse presentare questa operazione come depressiva», è «una operazione che prosegue il percorso di risanamento e di rilancio».
Le misure di dettaglio rese note «nei prossimi giorni»
«Il rapporto debito-Pil si stabilizza attorno al valore dell'anno scorso, i numeri saranno disponibili domani, un risultato molto importante, ottenuto anche in assenza di inflazione» precisa il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in conferenza stampa con il premier Paolo Gentiloni. Ma le misure in dettaglio saranno rese note «nei prossimi giorni», aggiunge Padoan. Il ministro ha citato tra gli interventi in arrivo «l'efficientamento della raccolta delle entrate tributarie, in particolare delle imposte indirette». Le misure, ha aggiunto «sono quasi tutte ben definite, bisogna però che siano tutte ben definite perché alla fine è il pacchetto che conta». Per esempio ha chiarito il titolare dell’Economia «le misure di tagli di spesa sono ancora non ben definite».
Gentiloni: conti in ordine senza aumentare tasse
«I messaggi» delle scelte operate dal governo «vanno in due direzioni: di forte rassicurazione, perché abbiamo conti in ordine e li abbiamo non aumentando le tasse ma accompagnando il risanamento con misure di sviluppo e crescita» ha spiegato il presidente del consiglio tirando le somme al termine della riunione. «Il lavoro del governo continua e continua con il binomio riforme-crescita» ha aggiunto Gentiloni. Uno dei messaggi del Def, ha proseguito, «è un impegno, sappiamo che possiamo e dobbiamo fare meglio. I numeri sono positivi e sono numeri che migliorano, ma devono tradursi in conseguenze per famiglie e imprese», per la «riduzione delle diseguaglianze e il benessere». L'impegno è «la continuazione sulla strada delle riforme e di quello che hanno prodotto».
I contenuti del Pnr
Parlando con i giornalisti, il ministro dell’Economia accenna ai contenuti del Piano nazionale di riforme in cui, spiega, «vengono ribaditi i pilastri dell'agenda di riforme strutturali del governo con la contrattazione decentrata, la legge sulla concorrenza, la lotta alla povertà, le privatizzazioni, oltre che le riforme di giustizia civile e amministrative importanti per la crescita». Il Pnr descrive infatti la road map delle riforme fino alla fine della legislatura: il governo si impegna per misure sulla povertà, con un potenziamento del reddito di inclusione per chi perde il posto. Previste anche misure per la concorrenza e la semplificazione della giustizia civile, oltre al completamento del Jobs act con meno tasse per il secondo livello di contrattazione.
In particolare, nel capitolo lavoro, il Piano nazionale delle riforme, parte integrante del Def, prevede «un rafforzamento delle politiche attive volte a stimolare le competenze, nonché misure a sostegno del welfare familiare» spiega il comunicato di Palazzo Chigi diffuso in tarda serata. Gli interventi in
materia di lavoro, prosegue la nota, «sono anche alla base delle politiche di stimolo alla crescita e alla produttività. In questo contesto il Governo ritiene fondamentale il ruolo della contrattazione salariale di secondo livello che deve essere ulteriormente valorizzata con interventi sempre più mirati in materia di welfare aziendale».
Padoan: «Resta target privatizzazioni, le gestiremo»
Tornando sul tema privatizzazioni, Padoan completa le parole del premier ribadendo che i numeri sulle privatizzazioni «sono confermati. Troveremo modo e canali anche originali per gestire questo aspetto che dà molteplici benefici non solo per la riduzione del debito ma anche per un aumento dell'efficienza» delle società pubbliche. A una domanda su un possibile ruolo di Cdp il ministro si limita a dire che «nel Def c'è l'impegno, sugli strumenti nuovi», e sono state scambiate delle idee «con obiettivo di tornarci a breve sopra con l'impegno di prendere eventualmente decisioni concrete».
Infrastrutture, Delrio: con Def pronti 25 mld
«Una prima tranche del Dpcm, che supera i 25 miliardi, è già pronta per essere allocata e metterà terrà risorse importanti sulla programmazione infrastrutturale già stabilita». È il ministro dei Trasporti Graziano Delrio a illustrare in dettaglio alcuni dei contenuti del Def in materia. Tra i principali capitoli Delrio cita «i contratti di programma di Rfi, con un investimento per completare i grandi valichi. Vi sarà un investimento complessivo di circa 9 miliardi, di cui una parte per il completamento dei corridoi e un'altra per il potenziamento delle reti ferroviarie regionali e delle grandi aree metropolitane». Una quota rilevante delle risorse del piano di investimenti serve «ad implementare il contratto di programma Anas con 5 miliardi per il completamento delle direttrici e per la manutenzione e messa in sicurezza».
Conti pubblici: manovra estende split payment anche a Pa, dal primo luglio
La manovra correttiva appena varata dal governo estende lo split payment anche alle operazioni effettuate nei confronti di altri soggetti che, a legislazione vigente, pagano l'imposta ai loro fornitori secondo le regole generali. In particolare, l'estensione riguarda tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto della Pubblica Amministrazione, le societa' controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, di diritto o di fatto, le societa' controllate di diritto direttamente dagli enti pubblici territoriali, le societa' quotate inserite nell'indice FTSE MIB della Borsa italiana. Inoltre, si ricomprendono anche le operazioni effettuate da liberi professionisti. La misura si applica dalle fatture emesse a partire dal primo luglio.
Manovra: arriva garanzia per Ryder Cup golf del 2022
Con la manovra arriva anche la garanzia per la realizzazione della Ryder Cup di golf che sarà ospitata dall'Italia nel 2022. In arrivo, si legge nel comunicato finale di Palazzo Chigi, anche «disposizioni per la realizzazione delle finali di coppa del mondo di sci a marzo 2020 e i campionati mondiali di sci alpino che si terranno a Cortina d'Ampezzo nel febbraio 2021».
Zone franche nei Comuni terremotati
Altra novità approvata dal governo e annunciata via twitter dal ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina la previsione di zone franche nei territori dei Comuni terremotati. «Via libera dal Consiglio dei ministri a Zone franche urbane nei comuni del terremoto. No tasse e contributi per le attività d'impresa», si legge nel tweet di Marina, che fa riferimento al Decreto legge contenente misure di correzione dei conti pubblici e misure per lo sviluppo.
Boschi: sblocco turnover Comuni fino al 75%
Le misure per gli enti locali licenziate puntano a favorire gli investimenti di Province e città metropolitane destinando 100 milioni alla viabilità e prevedendo una spinta agli investimenti nell'edilizia scolastica. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi annuncia anche «lo sblocco del turnover fino al 75% per il personale dei Comuni». Recepito anche l'accordo Stato-Regioni.
Il debutto di 4 indici di benessere Bes
Tra le novità del Def 2017 evidenziate dal ministro dell’Economia nella conferenza stampa spicca il debutto di quattro indicatori «particolarmente significativi per la qualità della vita dei cittadini e della società nel suo complesso», che il governo - primo tra tutti i paesi della Ue e del G7 - ha voluto inserito nel documento di programmazione economica per misurare il «benessere equo e sostenibile» (Bes). Si tratta in particolare del Reddito medio disponibile, dell'indice di diseguaglianza, del tasso di mancata partecipazione al lavoro e delle emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti. I nuovi indicatori mostrano in via sperimentale l'evoluzione passata e futura dei quattro parametri.
© Riproduzione riservata