La volontà del governatore Nicola Zingaretti era già nota, ma poche ore fa è arrivata l’ufficialità: il presidente del Lazio punta alla conferma alle prossime regionali che si terranno nella primavera 2018. Il via libera è arrivato, per motivi diversi, da tutte le aree del Partito democratico e anche dalla sinistra fuori dal Pd.
L’annuncio: «Ci sarò e farò la mia parte»
Nella visita ad Amatrice, Zingaretti è stato chiaro: «È tempo di prepararci politicamente alle elezioni del 2018, propongo che dopo l’estate si dia vita agli Stati generali del centrosinistra del Lazio. Io ci sarò e farò la mia parte candidandomi con la coscienza di aver fatto tutto il possibile per cambiare la nostra regione».
Serve una «coalizione ampia»
Ma Zingaretti è molto lontano dalla visione del Pd a vocazione maggioritaria propria dell’ex premier e segretario uscente del Pd Matteo Renzi. Per il governatore del Lazio va confermata « una coalizione larga e vincente che sia in grado di raccogliere non solo le forze politiche del centrosinistra ma anche quella miriade di associazioni, gruppi, società civile e i sindaci che in questi anni sono stati eletti con le liste civiche».
“La ricandidatura di Zingaretti è davvero una bellissima notizia per il Pd”
Dario Franceschini, ministro della Cultura
Il plauso della sinistra fuori dal Pd
A differenza del Pd a livello nazionale, che ha rotto con la sinistra, nel Lazio Zingaretti governa fino dall’inizio, dal 2013, con l’appoggio di Sel (oggi confluita nel gruppo consiliare Articolo 1 - Mdp, insieme a due ex Pd) : suo braccio destro (e vicepresidente della Regione) è Massimiliano Smeriglio (ex Sel e ora in Mdp), molto vicino all’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e alla sua visione di creare una forza in grado di rappresentare la sinistra in una coalizione più ampia di centrosinistra. Lo stesso Smeriglio, poche ore dopo l’annuncio del governatore, ha twittato: «Andiamo avanti». A cui si è aggiunto poco dopo lo stesso Pisapia, che ha espresso il suo «apprezzamento» per la decisione di Zingaretti.
Via libera anche dagli uomini vicino a Renzi
Zingaretti si è schierato a fianco di Andrea Orlando nella corsa alla segreteria nazionale del Pd, ma nonostante questo molti uomini vicino a Renzi hanno applaudito l’iniziativa di Zingaretti. «È davvero una bellissima notizia per il Pd», ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini. «La sua ricandidatura è la decisione molto saggia», ha aggiunto il presidente del Pd al Senato, Luigi Zanda. Come un fiume carsico negli ultimi anni più volte è emerso in via ufficiosa il nome di Zingaretti come possibile candidato in grado di sfilare a Renzi la segreteria Pd. Con la eventuale riconferma di Zingaretti alla Regione, il confronto verrebbe rimandato al 2023.
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