L'andamento positivo dell'attività economica (confermato anche dalla nota mensile pubblicata dall'Istat il 5 aprile) e la correzione dei conti pubblici apportata dalla manovrina annunciata l'11 aprile hanno portato il governo Gentiloni a rivedere tutte le previsioni macroeconomiche del Paese, con scostamenti anche significativi rispetto a quelle effettuate nei mesi scorsi dai principali istituti internazionali (Commissione Ue, Ocse e Fondo monetario internazionale).
Ottimismo sul Pil
Forte dell'ultima nota dell'Istat che prevede anche per i prossimi mesi un andamento positivo dell'attività economia, il governo ha indicato nel Documento di economia e finanza presentato l'11 aprile un Pil in crescita nel 2017 dell'1,1 per cento. Una previsione più ottimistica rispetto a quelle pubblicate a febbraio sia dall'Ocse (+1%) che dalla Commissione Ue (+0,9%). Ma anche migliore rispetto a quella pubblicata dallo stesso governo italiano (allora guidato da Renzi ma sempre con Pier Carlo Padoan all'Economia) a fine settembre (+1%) con la nota di aggiornamento del Def 2016. Più prudente è stato invece l'Esecutivo sulla stima per il 2018, indicando solo un +1% anche alla luce delle incognite in vista della trattativa di fine 2017 che andrà intavolata con la Ue sulla manovra 2018.
L'impatto della manovrina sulla correzione dei conti
Il via libera alla manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta da Bruxelles (insieme alla stima positiva sulla crescita del Pil) si ripercuote in maniera significativa sui conti pubblici. Se le previsioni di febbraio di Ocse e Commissione Ue indicavano per il rapporto debito pubblico – Pil dell'Italia rispettivamente -2,3 e -2,4 per cento, il governo ha fissato l'asticella a -2,1% (poco sopra il -2,0% stimato a settembre 2016 con l'aggiornamento del Def 2016).
Ancora più significativa la correzione indicata nel 2018: -1,2 per cento, contro il -2,2 e il -2,6% indicati da Ocse e Commissione Ue. Ma anche il deficit-Pil 2018 sarà comunque oggetto della trattativa con Bruxelles che si aprirà a ottobre con la legge di bilancio 2018 (l'obiettivo è di riportarlo almeno all'1,8%).
Calo drastico del debito pubblico
La correzione della manovrina ha un impatto non solo sulle previsioni del rapporto deficit-Pil, ma anche sul debito pubblico. La correzione prevista dal governo (-1,5 punti percentuali) è più la più significativa rispetto a quella finora prevista da tutti gli istituti internazionali. Anche se rimane più prudente in confronto a quella indicata a settembre 2016 dal governo Renzi con la nota di aggiornamento del Def dell'anno scorso (-2,4%).
2017 | 2018 | |
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Pil (variazione % annua) | ||
Def 2017 (11 aprile 2017) | 1,1 | 1,0 |
Ocse (15 febbraio 2017) | 1,0 | 1,0 |
Commissione Ue (13 febbraio 2017) | 0,9 | 1,1 |
Fmi (16 gennaio 2017) | 0,7 | 0,8 |
Nota aggiornamento Def 2016 (27settembre 2016) | 1,0 | 1,3 |
Deficit-Pil (in %) | ||
Def 2017 (11 aprile 2017) | -2,1 | -1,2 |
Ocse (15 febbraio 2017) | -2,3 | -2,2 |
Commissione Ue (13 febbraio 2017) | -2,4 | -2,6 |
Fmi (4 ottobre 2016) | -2,2 | -1,3 |
Nota aggiornamento Def 2016 (27 settebre 2016) | -2,0 | -1,2 |
Debito-Pil (in %) | ||
Def 2017 (11 aprile 2017) | 132,5 | 131,0 |
Ocse (15 febbraio 2017) | 132,7 | 132,1 |
Commissione Ue (13 febbraio 2017) | 133,3 | 133,2 |
Fmi (4 ottobre 2016) | 133,4 | 132,0 |
Nota aggiornamento Def 2016 (27/settembre 2016) | 132,5 | 130,1 |
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