Per ora il progetto di quotazione delle Frecce è di là da venire, mentre sono in rampa di lancio le nozze con Anas. Ma intanto dalle Ferrovie arriva un prezioso assist al Mef: il gruppo che oggi, nel corso di una conferenza stampa con i vertici, il ceo Renato Mazzoncini e la presidente Gioia Ghezzi, ha diffuso i risultati 2016, staccherà un dividendo di 300 milioni a favore del suo azionista di riferimento. L'ok definitivo arriverà dall'assemblea dei soci, ma intanto Via XX Settembre incassa la ricca cedola grazie a un bilancio archiviato con un risultato netto di 772 milioni, in progresso del 66,4% sul 2015.
I ricavi operativi salgono a 8,93 miliardi con un incremento del 4% conseguito, chiarisce il gruppo, anche grazie a valorizzazioni di asset concluse secondo il cronoprogramma dettato dal piano industriale 2017-2026, a cominciare dalla vendita di Grandi Stazioni Retail. I ricavi da servizi, invece, si attestano a 6,38 miliardi di euro con una crescita differenziata nei diversi segmenti di business, mentre i costi operativi sono in linea con il livello toccato l'anno prima (+0,4%).
L'ebitda del gruppo è pari poi a 2,3 miliardi di euro (+16,1%) con un ebitda margin del 25,7%, mentre l'ebit passa da 644 milioni di euro nel 2015 a 892 milioni di euro nel 2016, con una crescita del 38,5% e un ebit margin del 10%. Quanto all'esposizione, l'anno si chiude con una posizione finanziaria netta di 6,76 miliardi di euro che, chiarisce Fs, «pur in presenza nel periodo di un significativo volume di investimenti non contribuiti (circa 1,6 miliardi di euro), rimane allineata ai valori di fine 2015, quando era 6,74 miliardi di euro». Il livello dell'esposizione è rimasto in linea con l'anno prima perché la cassa generata dal gruppo è stata in grado di assicurare la copertura degli investimenti e il rimborso dei prestiti accesi nel passato.
Venendo all'andamento dei diversi business, il settore trasporto registra complessivamente un utile di 164 milioni di euro, sostenuto dalla performance di Trenitalia. Mentre nell'infrastruttura, che ha conseguito un risultato netto di 174 milioni, il traino è dato da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) seguita da Italferr nell'engineering. In evidenza, poi, i maggiori ricavi delle vendite e delle prestazioni (+5% circa) legate all'aumento della domanda di tracce richieste a RFI dalle imprese ferroviarie (treni km circolati +2,7%, con un incremento del 12,8% sulla rete alta velocità) .
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