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La vera sfida? La concorrenza delle low cost

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LA CRISI ALITALIA

La vera sfida? La concorrenza delle low cost

Stare sul mercato oggi vuol dire avere come modello di riferimento le compagnie low cost. Una realtà a cui si sono dovuti adeguare anche vettori legacy come Lufthansa, Iag (British Airways e Iberia), Air France-Klm che hanno costruito in house compagnie low cost per i collegamenti a breve e medio raggio. Su Alitalia aveva messo gli occhi Ryanair e il suo ceo, Michael O’Leary al Sole 24 Ore aveva dichiarato l’interesse per un accordo di feederaggio per i collegamenti domestici di Alitalia, la quale secondo la visione del manager, avrebbe dovuto concentrarsi sulle destinazioni a lungo raggio, meno sul breve raggio dove la concorrenza è fortissima. Di fronte al precipitare della situazione Alitalia, nessuno vettore low cost ha voluto rilasciare commenti in attesa di vedere come evolverà la situazione. Ryanair, rispondendo a una mail, si è limitata a dire «sono vicende che riguardano Alitalia». Una cosa è certa, nessuno starà a guardare.

Sul mercato italiano i vettori low cost stanno investendo moltissimo, in mezzo alle polemiche degli incentivi pubblici che secondo quanto dichiarato dal ministro dei Trasporti Delrio sfiorano 40 milioni di euro l’anno. EasyJet ha appena rafforzato la sua presenza a Milano Malpensa insieme al nuovo collegamento ferroviario al terminal 2, Ryanair ha aggiunto al tradizionale scalo di Bergamo anche Milano Malpensa e poiché con Alitalia l’accordo di feederaggio non è andato in porto, il vettore ha deciso che farà da solo, introducendo da questo mese i voli in connessione da Roma il primo scalo a testare il servizio. La compagnia irlandese è il primo vettore in Italia, con 32.615.348 (+9,8%) passeggeri trasportati nel 2016 secondo l’Enac. Al secondo posto Alitalia, con 23.106.354 (+0,5%), mantenendo la leadership per i collegamenti nazionali e terza easyJet, con 14.335.531 (-0,2%). Segue a distanza la low cost spagnola Vieling del gruppo Iag che fa base a Roma con 5.901.919 (+11,3%) davanti a Lufthansa con 4.287.095 (-1,1%).

Il trasporto aereo continua a crescere e secondo i dati pubblicati dall'Enac lo scorso anno attraverso gli scali italiani sono passati oltre 164 milioni di passeggeri (+4,8%), aumentato anche il numero di movimenti aerei (+2,4 per cento). Tuttavia la Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree avverte che segali di un calo della profittabilità stanno emergendo, ma per ora la domanda per il trasporto passeggeri rimane forte. La crescita delle compagnie low cost non sarà infinita e i limiti dimensionali potrebbero costringerle a valutare eventuali partnership, ma per una fase di consolidamento bisognerà aspettare una nuova crisi del trasporto aereo.

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